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Latte, occhio alle quote si sta producendo troppo


“La vecchia storia delle quote latte – si legge in una nota della Cia del Piemonte – torna alla ribalta delle cronache agricole, e non solo per alcune recenti vicende giudiziarie. Il fatto è che dopo tre anni sta tornando il pericolo multe per le quote latte, con la produzione nazionale che rischia di superare il tetto dei 10 milioni e 883 mila tonnellate assegnato dall’Unione Europea all’Italia.
A metà campagna si è già registrato un incremento della produzione di oltre il 2% rispetto all’annata precedente. Confermando tale andamento, a fine campagna 2012/2013 si raggiungerà un esubero di circa 150 mila tonnellate, che si tradurrebbe in un prelievo nazionale pari a circa 40 milioni di euro.
Ritorna, insomma, lo spettro delle multe per le quote latte”.
“Il regime di controllo sulla produzione di latte, attraverso le quote, innescò,- continua la nota della Cia – esattamente 30 anni fa, una delle vicende più complicate e tutto sommato tristi della storia recente dell’agricoltura nazionale. Quando fu introdotto, venne contestato con fermezza dalla Cia, ma con altrettanta fermezza la Cia ha sempre sostenuto che le criticità del comparto lattiero si risolvono a partire dal rispetto delle regole vigenti.
Il comportamento scorretto di un manipolo di produttori che hanno potuto contare sulla mala gestione dell’amministrazione politica, è stato devastante per il comparto lattiero nazionale ed ha condotto il nostro Paese accumulare una supermulta di quasi quattro miliardi di euro nei confronti della UE, pagata non dagli splafonatori, ma da tutti i contribuenti.
La stessa Corte dei Conti, in una delibera del febbraio 2012, ha stigmatizzato il comportamento sia della politica sia degli splafonatori ritenendo “insostenibile, sia per i principi comunitari ostativi agli aiuti di Stato, sia per le considerazioni di politica economica interna generali e relative alla congiuntura attuale, mantenere a carico dello Stato, e quindi della collettività, gli oneri derivanti dal comportamento contra legem di alcuni ben individuati operatori del settore lattiero-caseario”.
“Il profilarsi di una nuova multa, in una situazione ancora molto confusa,- conclude la nota della Cia – sarebbe adesso decisamente troppo, non solo per le casse degli agricoltori, ma anche per l’immagine del nostro Paese in Europa. Soprattutto tenendo conto che quella corrente è la terz’ultima campagna lattiera in cui vige il regime delle quote che verrà abolito nel 2015.
L’invito ai produttori è quello di non sforare i tetti produttivi. Al Governo che uscirà dalle prossime elezioni quello di invertire la tendenza e rimettere al centro la legalità e il rispetto delle regole”.