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Latte, non più quote… ma qualche regola si


L’europarlamentare Paolo De Castro, già ministro dell’Agricoltura, è favorevole a rimettere mano alle procedure dell’Ocm unica per contenere la produzione: “L’aumento del latte è stato forte ed è la causa principale del crollo dei prezzi – ha detto -, ma non è avvenuto in modo omogeneo in tutta Europa. Gli incrementi italiani per esempio, tenendo conto che il 70% della produzione viene trasformata in formaggi, non impattano sui mercati. Ritengo che non si debba certo riparlare di quote, ma qualche strumento di gestione dell’offerta va trovato”.

Ridurre i quantitativi di latte per dare un po’ di respiro ai prezzi è un’ipotesi di lavoro che circola all’interno della Ue. Sulla linea dei contributi per disincentivare la produzione è schierata la Francia, ma Danimarca, Gran Bretagna e Svezia si oppongono a qualsiasi azione che imbrigli il mercato.

Molte Paesi, tra cui l’Italia, chiedono il raddoppio degli aiuti de minimis (da 15 mila a 30 mila euro). I paesi del Nord spingono su azioni di promozione per aprire nuovi mercati e interventi di sostegno all’export. L’Italia nel suo “position paper” insiste sull’etichettatura con l’indicazione dell’origine della materia prima. Ma su questo capitolo ha espresso già la sua contrarietà il Lussemburgo. Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha anche sollecitato misure per rafforzare il potere contrattuale dei produttori e campagne di promozione per il latte fresco su larga scala promosse direttamente dalla Ue e infine un aumento dei quantitativi dello stoccaggio privato dei formaggi.

Il commissario europeo alle Politiche agricole, Phil Hogan, in un suo recente intervento a Strasburgo, alla Commissione Agricoltura dell’Europarlamento, ha assicurato che nelle prossime settimane calerà sul tavolo un pacchetto anticrisi, ma sembra che spazi per nuove risorse finanziarie non ce ne siano e senza soldi – recita un noto proverbio – non si cantano messe.

La crisi del comparto del latte è grave. In mancanza di interventi é destinata a peggiorare, ma in questi giorni, in Europa, grande é la confusione sotto il cielo. Mao Tze Tung sosteneva che quando la confunsione sotto il cielo é grande, la situazione é favorevole. In questo caso é l’esatto contrario.

(Fonte: Cia Piemonte)