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Latte, in Lombardia salta la trattativa


Le federazioni regionali di Cia, Coldiretti e Confagricoltura Lombardia hanno rotto il tavolo della trattativa per il rinnovo dell’accordo sul prezzo del latte alla stalla.
A seguito del nuovo incontro con il gruppo Italatte, svoltosi nel pomeriggio di lunedì 3 novembre, constatata l’impossibilità di raggiungere un’intesa su un livello di prezzo soddisfacente per gli allevatori, le organizzazioni agricole lombarde hanno deciso di abbandonare il tavolo, rompendo così una trattativa in cui non si intravede alcuna possibilità di una soluzione positiva.
Tale situazione non puo’ non avere ripercussioni in Piemonte. Da sempre la piazza lombarda è, infatti, punto di riferimento diretto per i produttori di latte piemontesi per quanto riguardo al prezzo.
Le evoluzioni del mercato del latte a livello europeo e mondiale, la fine del regime delle quote fra pochi mesi e l’impossibilità di trovare un accorso sul prezzo devono stimolare riflessioni approfondite finalizzate all’individuazione di prospettive operative.
Nel 2015 si attende un ulteriore incremento della produzione di latte in Europa pari a 10 milioni di tonnellate, tanto quanto l’intera produzione annua italiana. Quasi certamente il “surplus di latte”, che si creerà prevalentemente nell’area nord-occidentale dell’Europa, si riverserà nella zona mediterranea e l’Italia rischia seriamente di essere invasa dal latte estero.
Non solo, ma i minori costi del latte tedesco o polacco potrebbero gettare fuori mercato gli allevatori del nostro Paese, specialmente se titolari di aziende di piccole/medie dimensioni, che hanno costi di produzione più elevati. Intere catene produttive del Bel Paese potrebbero collassare.
La nuova PAC offrirà una cosiddetta safety net (rete di sicurezza) che prevede, ad esempio, aiuti per l’ammasso privato di burro, latte in polvere, formaggi dop ed igp, nonché una serie di misure speciali da mettere in atto qualora si verifichino circostanze particolari, come l’aiuto all’ammasso privato di altri prodotti e restituzioni all’esportazione. Ma non bisogna aspettarsi troppo dall’Europa perché gli Stati membri hanno interessi divergenti e la politica europea dovrà tener conto delle esigenze dei vari Stati.
“A fronte di tale situazione – commenta Lodovico Actis Perinetto, presidente Cia Piemonte -, si ritiene necessario richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla grave situazione che coinvolge attualmente il comparto latte e che mette a rischio la sopravvivenza stessa di numerosi allevamenti.