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Latte e caseifici basta con le chiacchiere


Coldiretti Piemonte ha elaborato nell’incontro degli stati generali della zootecnia dell’Organizzazione il documento per il rilancio della filiera lattiero-casearia, da presentare al tavolo convocato dall’assessore regionale Ferrero il prossimo giovedì 22 ottobre.
La situazione per la zootecnia da latte e da carne non è più sostenibile perciò è necessario accelerare l’entrata in vigore delle misure nazionali contenute nel piano latte.
Quest’ultimo, messo a punto dal Mipaaf, prevede l’erogazione di 65 milioni di euro per sostenere la liquidità delle imprese agricole e la ristrutturazione del debito bancario a carico delle stesse e di innalzare l’aliquota di compensazione IVA dall’8,8 al 10 per cento, da estendere all’intera zootecnia, con un conseguente risparmio fiscale per le imprese valutabile in 0,5 centesimi di euro per litro circa, a favore degli allevatori del comparto latte.
Tale provvedimento, che dovrebbe essere operativo da gennaio 2016, determinerà una maggiore agevolazione per il settore pari a 30 milioni di euro l’anno, di cui 4,5 circa per gli allevatori piemontesi. Inoltre, il piano latte contempla la promozione del consumo di latte fresco e dell’export dei prodotti lattiero-caseari Made in Italy attraverso specifiche azioni messe in campo con il Ministero della Salute ed il Ministero dello Sviluppo Economico.
Nel documento di Coldiretti Piemonte vengono anche tracciate le linee progettuali per la realizzazione della filiera mangimistica Made in Piemonte.
Viene sostenuta, inoltre, la costituzione di un osservatorio ad hoc sull’erogazione dei fondi, provenienti dal Programma di Sviluppo Rurale, per la trasformazione industriale, che deve essere impostata su equilibrate relazioni all’interno della filiera.
Gli allevatori non possono continuare a sostenere la filiera attraverso il sacrificio della corretta remunerazione del proprio lavoro. Vogliono continuare ad offrire la qualità delle proprie produzioni con il riconoscimento del giusto valore, rapportato ai prezzi pagati sullo scaffale dai consumatori.