Sezioni


Latte e carne il punto sulla crisi


Mercoledì 30 ottobre i rappresentanti delle Sezioni Lattiero-Casearia e Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo si sono riuniti presso la sede dell’associazione agricola a Saluzzo.
All’incontro erano presenti il presidente Oreste Massimino e il direttore Roberto Abellonio, oltre al direttore della zona di Saluzzo e Savigliano Marco Bruna e ai due presidenti di Sezione, Giampiero Degiovanni e Alberto Brugiafreddo. Numerosi gli argomenti al centro di una riunione che è servita per fare il punto della situazione in cui si trovano le aziende lattiero-casearie della nostra provincia e per valutare come affrontare il difficile momento vissuto dalla zootecnia da carne.
“Dopo un’attenta analisi dell’andamento del mercato italiano e piemontese, abbiamo ribadito quanto già detto in più occasioni – dichiara Giampiero Degiovanni, presidente della Sezione Lattiero-Casearia di Confagricoltura Cuneo -: è importante che venga convocato quanto prima un incontro con gli industriali del settore per verificare la possibilità di giungere ad un nuovo accordo regionale sul prezzo del latte alla stalla. I produttori non possono continuare a lavorare in assenza di certezze per le loro aziende”.
Dal canto suo il presidente della Sezione Bovini da Carne, Alberto Brugiafreddo, ha rimarcato la situazione tutt’altro che rosea in cui si trovano gli allevatori bovini cuneesi: “Il comparto deve fare i conti con segnali che indicano inequivocabilmente uno stato di sofferenza: la stagnazione dei prezzi della carne di razza Piemontese, l’elevato costo delle materie prime di produzione, una contrazione dei consumi annua che si attesta sul 3% per il secondo anno consecutivo, una continua pubblicità negativa e ingiustificata degli effetti del consumo di carne sull’uomo e sull’ambiente. Tutto questo ci porta a compiere delle serie riflessioni sulla consistenza zootecnica attuale del territorio. Abbiamo in programma, inoltre, una grande iniziativa per promuovere il consumo di carne”.
Durante l’incontro si è parlato, poi, anche della novità connessa alla recente decisione presa dall’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) secondo cui a partire dalla campagna 2014, ai fini dell’ammissibilità delle superfici dichiarate a pascolo magro, non sarà più possibile considerare il pascolamento da parte di terzi. Una vera e propria svolta per chi vive di alpeggio, soprattutto in Piemonte, dove ci sono 305mila ettari di pascoli, il 44% dei quali di proprietà pubblica.
Altro tema su cui la Confagricoltura di Cuneo presto si troverà per discutere in maniera plenaria e condivisa con le aziende associate riguarda, infine, i mutamenti che stanno riguardando il comparto suinicolo, anch’esso interessato da non poche difficoltà che ne mettono a rischio la competitività sui mercati globali.