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Latte, Cia Piemonte replica alla Compral


In occasione del recente consiglio di amministrazione della Compral, il presidente Roberto Chialva ha affermato: “Sul prezzo del latte si stanno alzando inutili e dannosi polveroni”, alludendo forse ad alcune polemiche tra noi e la Coldiretti.
Abbiamo la massima considerazione per l’impegno che quotidianamente Roberto Chialva profonde perché il latte piemontese riacquisti il suo giusto valore, il suo giusto prezzo, quello che vale la fatica di generazioni. Per questo riteniamo doveroso fornirgli alcune spiegazioni.
Sappiamo benissimo, anche per esperienza, che è molto arduo riuscire a compensare il difficile e costoso lavoro che ogni giorno i produttori fanno nelle stalle italiane.
Il latte è un alimento deperibile. La sua vita commestibile si misura in ore. Entro un tempo brevissimo deve essere pastorizzato, sterilizzato o trasformato. Non solo: la sua produzione non può essere interrotta. Infatti le vacche fanno il latte tutti i giorni. Questi aspetti strutturali rendono i produttori molto deboli sul mercato, non potendo stoccare in nessun modo il prodotto né modularne, a seconda delle esigenze di mercato, le quantità prodotte. Gli allevatori non possono neppure accedere al mercato del latte spot, a causa del rischio di avere giorni in cui la collocazione del prodotto risulta impossibile.
Il mercato del latte, oltre tutto, è fortemente sbilanciato a favore dei trasformatori, se non altro perché i trasformatori sono pochi, mentre i produttori sono molti.
Consapevoli di tutte queste difficoltà, non ci siamo mai permessi e non ci permettiamo di esprimere alcuna valutazione sulla congruità o meno del prezzo del latte alla stalla pattuito da Compral con Inalpi. Spetta ai soci di Compral stabilire se il prezzo è equo, ma altrettanta prudenza nei giudizi chiediamo alla Coldiretti, che invece continua a sparare ad alzo zero sull’accordo sottoscritto in Lombardia tra Cia, Confagricoltura e Lactalis, il quale riconosce ai produttori un prezzo di 42 cent, superiore, a quanto ci risulta, a quello percepito dai soci di Compral.
L’accordo lombardo, oltre tutto, va valutato non isolandolo dal contesto in cui è stato sottoscritto.
L’intesa è del luglio scorso, quando il prezzo latte spot era di 7/8 cent inferiore a quello di questi giorni. In quel momento era necessario offrire una prospettiva di stabilità agli allevatori, in un quadro generale di grande difficoltà ed incertezza economica. E’ bene ricordare che nello stesso momento gli industriali piemontesi rifiutavano di sedersi al tavolo della trattativa e pagavano le migliori partite 40 cent il litro.
Le ragioni vere degli attacchi e delle critiche all’accordo non riguardano il merito, ma stanno nella pretesa, velleitaria ed antistorica, della Coldiretti di voler rappresentare in solitudine l’universo del mondo allevatoriale. Tutto ciò che fanno gli altri non va bene. Per principio.
L’attuale andamento del mercato del latte è positivo. Il prezzo del latte spot è in forte crescita. Le rappresentanze dei produttori dovrebbero sentire l’obbligo di esplorare a fondo la possibilità di avviare un’azione coordinata per far contare di più i produttori nella filiera del latte e per garantire loro un futuro meno incerto del presente, ma la Coldiretti, come al solito, non ci sta. Stiamo perdendo un’altra occasione.

Lodovico Actis Perinetto, vice presidente Cia Piemonte