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Latte alla stalla il prezzo continua a calare


Ismea ha rilevato che prezzo medio del latte alla stalla nei mesi di luglio ed agosto è calato dai 42,32 euro per 100 litri registrati mediamente nella prima metà di quest’anno a 40,88 euro/100 litri. Il principale fattore che spiega la tendenza al ribasso prezzi è la pressione dell’offerta, sia in Italia che nel resto d’Europa. Una conferma viene anche dalle quotazioni del latte spot, il latte crudo commercializzato fuori dagli accordi regionali, che in un anno hanno ceduto il 25%.
Per il 2015 si attende un ulteriore incremento della produzione di latte in Europa pari a 10 milioni di tonnellate, tanto quanto l’intera produzione annua italiana. Quasi certamente il “surplus di latte” che si creerà prevalentemente nell’area nord-occidentale dell’Europa si riverserà nella zona mediterranea e l’Italia rischia seriamente di essere invasa dal latte estero.
Non solo, ma i minori costi del latte tedesco o polacco potrebbero gettare fuori mercato gli allevatori del nostro Paese, specialmente se titolari di aziende di piccole/medie dimensioni, che hanno costi di produzione più elevati. Intere catene produttive del Bel Paese potrebbero collassare.
La nuova PAC offrirà una cosiddetta safety net, rete di sicurezza, che prevede, ad esempio, aiuti per l’ammasso privato di burro, latte in polvere e formaggi DOP/IGP, nonché una serie di misure speciali da mettere in atto qualora si verifichino circostanze particolari, come l’aiuto all’ammasso privato di altri prodotti e restituzioni all’esportazione. Ma non bisogna aspettarsi troppo dall’Europa perché gli Stati membri hanno interessi divergenti e la politica europea deve tener conto delle esigenze dei vari Stati.
Di fronte a queste prospettive occorre reagire. Per questo motivo la Cia del Piemonte insiste nel sollecitare tutti gli attori piemontesi della filiera del latte ad evitare le sterili polemiche ed a sedersi attorno ad un tavolo per trovare le intese indispensabili al fine di impedire che il comparto del latte nella nostra Regione precipiti in una crisi dagli esiti molto incerti. Nessun attore della filiera puo’ pensare di cavarsela da solo. L’unità della filiera è vitale per arrivare alla fine del regime delle quote latte in condizioni di pari opportunità con il sistema lattiero europeo e non con l’acqua alla gola.