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Latte, al vaglio piani di riduzione del bestiame


“Il prezzo del latte alla stalla è su livelli inaccettabili, con quotazioni così basse è impossibile continuare a produrre qualità. Il prezzo riconosciuto agli allevatori continua a non essere remunerativo e i rapporti con la parte industriale sono tutt’altro che semplici, anche considerato il fatto che la filiera non ha giovato degli aiuti concessi dal Psr. Come associazione stiamo valutando le possibili strade percorribili per invertire la rotta, ma sono al vaglio alcune possibilità, come piani di riduzione del bestiame o cali delle rese per animale, che prevederebbero una vera e propria riorganizzazione degli allevamenti”.
Così Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo, interviene sul difficile momento vissuto dal comparto lattiero caseario a margine di un incontro svoltosi a fine agosto presso la Confagricoltura di Cremona e al quale ha preso parte una delegazione da Cuneo.
Sul tavolo i problemi e le incognite che stanno interessando il settore da ormai troppo tempo, mettendo così in ginocchio i produttori agricoli di latte: con i colleghi lombardi si è discusso, in particolare, dell’onerosa rateizzazione delle multe della campagna 2014/2015 e dei prezzi del prodotto alla stalla ormai su livelli inaccettabili per gli allevatori.
Aggiunge Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Cuneo: “Il nostro comparto è in forte difficoltà da tempo, ma la situazione si sta ancor più aggravando in queste settimane a causa dell’arrivo sul nostro mercato di ingenti partite di latte dai mercati stranieri – spiega -. Questo induce i caseifici ad applicare condizioni al ribasso per ritirare il nostro latte. Continuiamo a lavorare in perdita e in un clima di pesante incertezza derivante dalla fine del regime delle quote”.
Intanto il Ministero dell’Agricoltura ha sottoscritto un accordo tra le organizzazioni agricole e l’industria lattiera per la definizione di un parametro di riferimento condiviso da utilizzare per l’indicizzazione del prezzo del latte. Le parti hanno stabilito di convocare entro 10 giorni un tavolo tecnico paritetico che dovrà concludere i suoi lavori entro 30 giorni.
“Il tavolo – dice il Ministero – avrà il compito di individuare, con l’eventuale supporto tecnico e metodologico di Ismea, un indicatore sintetico che consenta di identificare in maniera oggettiva i prodotti, i mercati e gli input rappresentativi delle dinamiche del mercato lattiero e idonei a ridurre al minimo la soggettività delle scelte”.
“Speriamo che i frutti di questo tavolo non tardino troppo ad arrivare, altrimenti delle ‘pietanze’ non resterà nulla”, conclude scettico Abellonio.