Sezioni


L’assurda crisi del mais “ogm free”


La maiscoltura nazionale vive da tempo una fase delicata. Il settore continua a subire una contrazione delle superfici coltivate a granella e a foraggio, che in 5 anni hanno perso oltre 300.000 ettari (dati ISTAT) giungendo ai minimi storici, e di quelle destinate alla produzione delle sementi, attorno ai 5.400 ettari nel 2016 (dati provvisori CREA) mentre nel 2014 toccavano i 7.800 ettari.

Per la campagna 2016 si prevede un tasso di auto-approvvigionamento del mais da granella inferiore al 60% e valori di import netto che dovrebbero sfiorare i 5.000 milioni di tonnellate. Il risultato è che uno dei cereali di punta della nostra agricoltura perde competitività e rischia di mettere in crisi il sistema agroalimentare Made in Italy: il mais è alla base dell’alimentazione zootecnica di quasi tutte le produzioni DOP e per legge le razioni alimentari degli animali devono contenere almeno il 50% di prodotto italiano”.

I nostri coltivatori sono delusi perché il mais nazionale non garantisce un reddito adeguato e perché il prezzo del mais nazionale, persino il migliore in termini sanitari, è quasi sempre ed immotivatamente inferiore a quello ogm di provenienza extra Ue, ma anche perché si sono trovati ad affrontare in questi ultimi anni un’altra serie di gravi difficoltà, come la limitazione delle conce, la comparsa della Diabrotica e la presenza di micotossine.

L’Italia è il Paese europeo con il danno più alto da piralide: temperature notturne alte e umidità favoriscono l’insetto che è considerato tra i maggiori responsabili della contaminazione. Perforando le spighe del mais l’insetto offre la strada alla penetrazione delle muffe che producono le micotossine.

La scelta di un’agricoltura ogm free, fatta dall’Italia, può essere un valore aggiunto alla distintività della nostra offerta agroalimentare in ragione delle nostre peculiarità e della nostra storia, ma se vogliamo che i nostri produttori non guardino con invidia e frustrazione al mais ogm, dobbiamo garantire loro un reddito adeguato. Gli agricoltori pretendono giustamente che il loro mais ogm free venga pagato qualcosa in più.

(Fonte: Cia Piemonte)