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L’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, visita Cia Piemonte: “Lavoreremo insieme per il nuovo Psr”


Un confronto aperto, a tutto campo, nella sede della Confederazione, sui temi che più stanno a cuore agli imprenditori agricoli del Piemonte. E’ quello che è avvenuto il 25 luglio scorso fra i vertici della Cia, di Donne in Campo e di Anp Piemonte con Marco Protopapa, il nuovo assessore regionale ad Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca, accompagnato da Walter Galante, direttore generale del Settore Agricoltura della Regione.

Ha aperto i lavori il presidente regionale della Cia Gabriele Carenini, che dopo i saluti di rito e le felicitazioni al nuovo assessore per l’importante incarico a cui è stato chiamato, ha sottolineato il ruolo decisivo del settore agricolo per lo sviluppo del Piemonte, ricordando che tutta l’agricoltura è in questo periodo messa a dura prova dai cambiamenti climatici che incidono sul rendimento delle principali colture. Ricerca ed innovazione – ha affermato Carenini – sono necessarie per superare le attuali criticità.

Il presidente regionale della Cia ha poi sollevato il problema della proliferazione della fauna selvatica che procura gravi danni alle colture agricole ed ha rimarcato l’esigenza inderogabile di interventi normativi, amministrativi, organizzativi e tecnologici finalizzati a ridurre il peso della burocrazia che attualmente grava sulle aziende agricole. Carenini ha infine invitato l’assessore a partecipare all’ incontro interregionale di Liguria e Piemonte che si svolgerà il 2 settembre a Sassello (Savona) nel quadro del roadshow “Il Paese che vogliamo”.

Il direttore regionale della Cia Giovanni Cardone ha ricordato che questa é la consigliatura regionale in cui si concluderà l’applicazione del Psr 2014/2020 e si dovrà approntare il nuovo Psr. In relazione al Psr 2014/2020 Cardone ha posto l’esigenza che si intensifichino gli sforzi per giungere alla fine del 2020, data in cui terminerà la attuale programmazione, avendo erogato la totalità dei fondi a disposizione, indirizzando le risorse verso quei progetti che hanno dimostrato di essere utili per lo sviluppo delle aziende agricole, per favorire il ricambio generazionale e che sono positivi per l’ambiente.

Sono successivamente intervenuti nel dibattito i presidenti ed i direttori delle Cia provinciali ed interprovinciali (presenti Gian Piero Ameglio, Manrico Brustia, Claudio Conterno, Guido Coda Zabetta, Igor Varrone, Marco Pippione, Carlo Ricagni, Daniele Botti), che hanno analizzato l’andamento dei principali comparti agricoli, proponendo le misure da assumere per superarne le criticità, Lucia Dentis che ha sollevato il problema del consumo di suolo e Anna Graglia che ha sostenuto il diritto degli agricoltori anziani ad una giusta pensione.

“In queste settimane – ha risposto a tutti Protopapa – ci stiamo dedicando a un monitoraggio approfondito di ogni settore, con la raccolta dei dati esistenti. In modo da renderci conto della situazione e, poi, intervenire. Il nostro impegno, di qui in avanti, sarà quello di ascoltare tutti per prendere, poi, delle decisioni politiche e dare, a tutti, delle risposte concrete. Mantenendo alcune parti del lavoro fatto in precedenza, ma modificando i percorsi sui quali riteniamo sia necessario programmare in modo diverso”.

“L’azione – ha continuato Protopapa – va concentrata sul Programma di Sviluppo Rurale. Dobbiamo capire quante risorse si possono ancora recuperare da quello riguardante il settennato 2014-2020, per evitare che i finanziamenti non siano utilizzati e, perciò, doverli restituire all’Unione Europea. Ma in questa direzione non ci sono più molti margini per operare. Punteremo, invece, tutto, sul nuovo Psr 2021-2027 aprendo, a partire dai prossimi mesi, dei tavoli di confronto continui. Così da costruire un Programma efficace e vincente e consentire alle aziende di ogni settore di accedere alle risorse”.

La novità dell’Amministrazione guidata dal presidente Cirio è quella di aver affidato a Protopapa la delega al cibo. Protopapa ha così spiegato il significato della novità: “Il cibo è sicuramente un punto trainante dell’economia, che poggia sulle tradizioni del territorio. In particolare nel Piemonte, con le tante Denominazioni d’Origine e Indicazioni Geografiche da tutelare e proteggere. Avendo parecchi prodotti di qualità ce li possiamo giocare a livello turistico ed enogastronomico. Per questo è importante unire il cibo all’agricoltura e difendere questo legame che sarà sempre più importante nel futuro e darà una mano a portare nuovo turismo nelle nostra regione”.