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L’antica Fiera dei 30 dedicata agli ovini di razza delle Langhe, giovedì 30 e venerdì 31 agosto a Murazzano


Una volta era la Fiera di fine stagione in cui i pastori si scambiavano gli arieti per la fase riproduttiva che avrebbe dato frutti a inizio primavera. Allora i greggi contavano centinaia di pecore e ogni azienda riusciva a garantirsi il reddito con gli agnelli e la produzione del formaggio Murazzano insignito della Dop. Oggi i produttori si contano in poche decine: sono gli “eroi” moderni di un’eccellenza allevatoriale cui è dedicata l’Antica Fiera dei 30, incentrata sulla Mostra ovini di razza delle Langhe.

La rassegna si terrà giovedì 30 e venerdì 31 agosto in piazza monsignor Dadone a Murazzano, il glorioso paese definito “scudo e chiave del Piemonte” per la sua posizione strategica su uno dei poggi più panoramici dell’Alta Langa. Con il Comune guidato dal sindaco Giorgio Manfredi, l’iniziativa è sostenuta e organizzata dall’Arap in collaborazione con la Regione Piemonte, l’Assonapa (l’associazione nazionale della pastorizia) e gli allevatori locali.

Saranno un’ottantina i capi in passerella, fra pecore, arieti e agnelli, valutati da una commissione tecnica presente nei box fin dal mattino di giovedì. L’esposizione si riaprirà venerdì, giorno di Fiera, che vedrà le contrade e le piazze di Murazzano invase dalle bancarelle del pittoresco mercato che ogni anno richiama migliaia di visitatori.

La premiazione dei vincitori è prevista per le 11, dopo gli ultimi defilé dei capi singoli e dei gruppi condotti sul ring dai pastori in gara. Questi gli allevatori in concorso: Il Forletto di Allaria, Perla di Langa, Manuela Bertone, Marco Ferrero, Marcello Gatto, Rocco Gatto e Germana Ramonda tutti di Murazzano; Draps Veglio Christine di Bossolasco; i fratelli Robaldo di Serravalle Langhe; Massimiliano Gastaldi di Chiusa Pesio e Silvio Pistone di Borgomale.

Spiega Battista Camisassa, capo area di Arap: “La maggior parte dei capi proviene dalle terre alte langarole, dove la razza ha il suo baricentro genetico. Oggi le pecore di Langa iscritte al Libro genealogico sono 2310, con un piccolo aumento dopo anni di caduta libera in cui la razza era a rischio di estinzione. Ci sono per fortuna nuovi allevatori giovani, che operano con grande passione e capacità. Come Arap svolgiamo i controlli funzionali e assicuriamo l’assistenza tecnica”.

Parlando dei suoi allevatori, la vicesindaco di Murazzano Roberta Serasso si illumina: “Sono l’emblema di una sfida che questa razza di antica nobiltà, dispensatrice di un latte eccelso per la produzione del Murazzano Dop, propone all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica. L’ingresso in scena di giovani allevatori impegnati anche nell’attività agrituristica è confortante. Ma non vanno lasciati soli. Oggi esiste un problema sempre più serio di difesa dei greggi dagli attacchi dei predatori selvatici. Il nostro è un ecosistema unico e fragile – sottolinea la vicesindaco – in cui la pecora di Langa oltre a fornire un latte straordinario garantisce la manutenzione del territorio. In questo contesto la figura del pastore-produttore è il perno economico fondamentale e va tutelata. E nel contempo bisogna continuare nell’opera di valorizzazione del Murazzano Dop, un gioiello alimentare che completa il paniere di Langa ricco di vini e tartufi”.