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L’andamento del “borsino” dei prodotti agricoli


Per offrire maggiore visibilità sul territorio ai prezzi rilevati, la Camera di commercio di Cuneo diffonde le tendenze dei prezzi all’ingrosso delle categorie di prodotti più significativi per l’economia locale, sottolineando che soprattutto i prodotti agricoli sono fortemente influenzati dalla stagionalità.
Ponendo a confronto la variazione su base annua tra i prezzi medi rilevati nel 1° trimestre 2013 e lo stesso periodo del 2012, si osserva un trend in rialzo per la maggioranza dei comparti considerati.
Il listino completo e le medie storiche sono liberamente consultabili e scaricabili sul sito internet camerale all’indirizzo: http://www.cuneoprezzi.it/ingrosso/
CEREALI
Nel settore cerealicolo l’aumento più consistente proviene dal granoturco nazionale, che nei primi tre mesi del 2013 è cresciuto di oltre 40 euro alla tonnellata, seguito dal frumento nazionale con prezzi in rialzo di 38 euro alla tonnellata.
Le quotazioni riflettono l’andamento del mercato mondiale a livello globale, che rimane su livelli tendenzialmente molto elevati se raffrontato con lo stesso periodo dello scorso anno. Occorre tuttavia evidenziare che, nello stesso trimestre 2013, si sono verificate oscillazioni dei prezzi legate in particolare all’andamento climatico, rivelatosi decisivo nel causare la diminuzione delle scorte. Nel corso del 2012 in particolare USA, Australia ed Est Europa sono state attraversate da difficili periodi di siccità, con conseguenti rialzi nelle quotazioni, come sopra evidenziato.
In controtendenza i prezzi della paglia di grano e del fieno maggengo, che hanno perso in media rispettivamente 31 e 9 euro alla tonnellata.
ORTOFRUTTA
I prezzi medi delle varietà più diffuse della frutta rilevata nel 1° trimestre dell’anno in corso hanno espresso aumenti oscillanti tra i 35 centesimi in più al kg per le pere Abate Fetel 70/75 e i 34 centesimi in più per l’actinidia Hayward 30, ai 15 centesimi in più segnalato dalle mele Gala 75/80 AAA. In flessione il prezzo della nocciola Piemonte IGP, che in un anno ha perso 69 centesimi al kg.
L’intera campagna commerciale delle mele è stata caratterizzata dalla pesante contrazione produttiva avvenuta a livello europeo. Anche a livello nazionale si è riscontrata una certa diminuzione delle produzioni, mentre nella nostra regione i volumi sono rimasti sui quantitativi della precedente campagna. Conseguentemente la carenza complessiva di prodotto ha causato un rialzo delle quotazioni, come confermano anche i dati del trimestre esaminato. Pure il mercato delle pere ha evidenziato nel primo trimestre dell’anno in corso un quadro positivo, grazie soprattutto alla flessione produttiva che si è registrata a livello europeo. Per quanto riguarda il mercato del kiwi, invece, nonostante il notevole calo produttivo (25-30%), dovuto alle gelate invernali occorse proprio nella nostra regione, le contrattazioni rivolte al circuito estero sono risultate piuttosto limitate, anche per la presenza di prodotto greco a prezzi concorrenziali. Sottotono è apparso il mercato interno europeo, dove le quantità avviate sul circuito commerciale sono state oggetto di una modesta richiesta. Tuttavia i prezzi nel complesso hanno mostrato un generale aumento rispetto alla passata stagione, ma non elevato come ci si sarebbe aspettati. Le quotazioni delle nocciole nel primo trimestre 2013 permangono in linea con l’intera campagna commerciale, in netta diminuzione rispetto alla precedente annata. Nonostante il calo produttivo nazionale, le quotazioni sono state al di sotto dei buoni livelli dello scorso anno, complice soprattutto il ritorno alla piena produzione della Turchia, primo produttore mondiale con oltre il 70% delle nocciole.
ZOOTECNIA
Nel comparto avicunicolo, si è registrato un lieve rialzo dei prezzi dei polli leggeri e una buona tenuta dei prezzi dei conigli da macello di peso medio, che sono cresciuti di 17 centesimi al kg.
Per quanto riguarda la zootecnia fra le categorie di bovini di razza piemontese maggiormente diffuse sul territorio cuneese prese in considerazione, ha mostrato l’ incremento più elevato la vacca grassa di 1^ qualità con prezzi in aumento di 27 centesimi al kg., mentre i prezzi dei suini marchiati hanno evidenziato un aumento di 16 centesimi al kg. Nonostante l’aumento delle quotazioni sulla zootecnia pesa inevitabilmente l’aumento dei costi di produzione, in particolare proprio dei cereali per l’alimentazione dei capi.