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L’andamento dei prezzi in provincia di Cuneo


La variazione su base annua tra i prezzi medi rilevati nel 3° trimestre 2013 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, registra valori in flessione per la maggior parte dei prodotti
considerati.

CEREALI
Nel settore cerealicolo il frumento nazionale ha espresso il calo più consistente, pari a 55 euro alla tonnellata, seguito dall’orzo nazionale che ha perso quasi 41 euro. Il comparto mantiene
quotazioni inferiori a causa dell’offerta europea e mondiale di cereali. Numeri confermati anche dagli ultimi dati diffusi dalla Commissione Europea, secondo la quale, in media, il raccolto
sarebbe aumentato mediamente dell’8%, per tutte le colture, nell’annata 2013/2014. Secondo Bruxelles, infatti, sono attesi un buon raccolto di cereali, semi oleosi e colture proteiche sia nell’Unione Europea che a livello mondiale, diversamente dall’anno produttivo precedente, che solleverebbe il mercato dalle ristrettezze quantitative e dai prezzi alti. Prezzi in rialzo sono invece segnalati dal fieno maggengo con 21 euro e dalla paglia di grano con 3 euro.

ORTOFRUTTA
In questo trimestre, nel comparto frutticolo, sono state prese in esame le varietà di frutta tipiche della stagione, con riferimento alle quotazioni delle pesche. I prezzi delle pesche e nettarine gialle hanno subito una lieve flessione rispetto al corrispondente periodo del 2012 e pure in calo è risultata la nocciola Piemonte IGP che ha perso 8 centesimi al kg. E’ stata un’annata difficile e anomala per la frutta estiva, principalmente per pesche e nettarine, nonostante un’offerta generale sul mercato inferiore rispetto all’annata precedente e che, teoricamente, lasciava presagire la possibilità di buoni risultati. Le quotazioni sono state, invece, insoddisfacenti e inferiori al 2012 e con un finale di campagna caratterizzato da una
loro ulteriore discesa. In rialzo il prezzo delle fragole del Cuneese che, in un anno, hanno recuperato ben 43 centesimi. Da menzionare il Peperone di Cuneo, la cui quotazione è legata al periodo di produzione ed è stata rilevata a partire da questo trimestre. Rispetto al 2012 il
peperone ha recuperato 8 centesimi al kg.

CONIGLI
Il comparto avicunicolo, a partire dal trimestre in esame, ha esteso le categorie di prodotti presi in considerazione ai conigli macellati freschi, il cui prezzo rapportato allo stesso periodo dello scorso anno è risultato in calo di 47 centesimi.
Pure in lieve ribasso i conigli da macello di peso medio, che hanno perso 7 centesimi al kg., mentre permane la buona tenuta dei prezzi dei polli leggeri, saliti di 9 centesimi al kg. Nel 3° trimestre 2013 il comparto cunicolo, dopo aver toccato la quotazione minima nel mese di agosto, ha invertito la tendenza. Si prevede per tutto il periodo autunnale e invernale la prosecuzione di questo trend, con quotazioni che dovrebbero arrivare a mantenersi stabilmente superiori a 2,20 euro al kg. I prezzi dei conigli hanno mantenuto questo andamento altalenante nel periodo considerato, malgrado la domanda del prodotto risulti sostanzialmente stabile durante l’intera annata.

BOVINI E SUINI
Per quanto concerne la zootecnia, fra le categorie di bovini di razza piemontese rilevate, il rialzo maggiore proviene dalla vacca grassa di 1^ qualità con prezzi cresciuti di 20 centesimi al kg. Discreta tenuta anche per i suini marchiati con prezzi saliti di 3 centesimi al kg.