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L’analisi del voto secondo Coldiretti


Dalle urne, il 25 maggio esce una situazione che vede fortemente privilegiato il Pd di Matteo Renzi. Questo dato va letto nell’ottica che gli Italiani hanno cercato di premiare la novità e la concretezza.
Mentre la prima è un dato certo, almeno anagraficamente parlando, la seconda rappresenta per ora una serie di enunciazioni solo in parte realizzate. Ciò che è certo è che gli Italiani hanno votato per il proprio Paese, trascurando il vero obiettivo di questa consultazione elettorale, che era l’Europa. Anche a livello amministrativo piemontese, gli elettori hanno manifestato una forte volontà di cambiare. Il centro destra ha perso alla grande, mentre il centro sinistra di Sergio Chiamparino ha superato anche le più rosee previsioni.
Procediamo per gradi, cercando di dare una lettura delle necessità del settore agroalimentare.

REGIONE PIEMONTE
Dalla regione Piemonte ci si aspetta un forte impegno per la gestione del secondo pilastro della Pac, ovvero il Piano di Sviluppo Rurale che, entro metà luglio, dovrà essere approvato ed inviato alla Commissione Europea. Inoltre, ci si attende una legge che disciplini il contenimento della selvaggina, in particolare cinghiali e caprioli, che arrecano danno incalcolabili all’agricoltura e mettono a repentaglio la sicurezza stradale, creando incidenti. Più in generale, è attesa una semplificazione delle norme regionali in termini di sburocratizzazione del settore e di snellimento della “macchina regionale”, compresa la riforma di Arpea, l’organismo pagatore regionale.
L’aver nominato Giorgio Ferrero all’assessorato all’Agricoltura ed Alberto Valmaggia alla Montagna sono una garanzia per il settore agricolo ed agroalimentare piemontese, viste le loro specifiche competenze.

L’IMPEGNO DEL MINISTRO MAURIZIO MARTINA
A livello nazionale, il ministro Maurizio Martina ha dato prova di grande attenzione verso le richieste di Coldiretti. La promulgazione dei decreti di attuazione della nuova Pac rappresenta la prima vera scadenza del governo Renzi per quanto riguarda l’agricoltura. L’approvazione di un tetto massimo (capping) per i contributi della Pac, l’istituzione della figura dell’imprenditore attivo ovvero l’erogazione degli aiuti agli agricoltori professionali, una attenzione della Pac per le aree montane e marginali che premi quanti presidiano il territorio, lo sviluppo delle energie verdi ed una facilitazione degli interventi per i giovani che si insediano in agricoltura, provvedimenti contenuti nel pacchetto “Campo libero” rappresentano gli elementi sui quali il Governo, dopo la Conferenza Stato – Regioni, si sta impegnando e Coldiretti non mancherà di tallonare in tutte le sedi istituzionali opportune quanti hanno responsabilità decisionali.

L’ORIZZONTE EUROPEO
In Europa, queste elezioni, al di là degli slogan, (l’Europa dei cittadini, dei popoli…) hanno evidenziato la tendenza al nazionalismo, mettendo a nudo i troppi condizionamenti a cui i cittadini europei sono sottoposti, anche per via delle lobbies economiche. Accanto ad una Germania sempre più in crisi per l’eccessivo rigorismo, una Francia che vede una grande affermazione dei partiti di estrema destra, il cui obiettivo non è certamente quello di costruire l’Europa dei cittadini.
È di questi giorni la notizia che la Francia potrebbe dover rimborsare 1,8 miliardi di euro per sovvenzioni della Pac indebitamente versate agli agricoltori negli anni 2008 – 2012. La richiesta di restituzione delle somme da parte della Commissione Europea si basa su una controversia riguardante il calcolo delle superfici ammissibili all’aiuto comunitario. Adesso vi è il rischio che anche la Gran Bretagna si allontani dall’Unione Europea. Entrata nell’Unione Europea nel ’73, lo scorso anno ha festeggiato i suoi primi 40 anni europei, annunciando per il 2017 un referendum per chiedere agli Inglesi se vogliono ancora stare dentro all’Unione od uscirne fuori. Il nostro commento è che ci vuole un gran coraggio a promuovere, come governo inglese, un quesito referendario in un Paese da sempre vissuto ai bordi dell’Unione Europea, continuando a chiamarsi fuori da impegni comunitari con la presunta sovranità, del suo mercato e della sua piazza finanziaria. Il disimpegno dalla Carta dei Diritti Fondamentali, la non adozione della moneta unica e più recentemente il rifiuto di firmare accordi sul controllo dei bilanci pubblici nel momento in cui l’Unione bancaria si avvia, seppur lentamente, a compimento, non ci paiono elementi che portano alla europeizzazione. Il primo ministro David Cameron coglie l’occasione del pessimo risultato elettorale ottenuto dal suo partito, per intercettare gli scontenti dell’Unione Europea e per scaricare su altri responsabilità che invece sono interne. Niente di nuovo, se lo vediamo come Italiani. Anche da noi, la colpa di tutto quanto succede alla fine è dell’Unione Europea.

UN’ESTATE CALDA
Avremmo, dunque, su tutti i fronti un’estate calda: da una giunta regionale che è appena stata insediata, ad un governo nazionale che sta attuando i provvedimenti di semplificazione e di sburocratizzazione, ad un’Europa con un Pil sostanzialmente fermo, con Paesi ad elevato tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, che si confronta con l’America dove la crisi pare essere in via di superamento, i paesi asiatici che continuano ad essere il motore dell’economia ed il continente africano che sta compiendo passi da gigante sul fronte degli investimenti sia nel settore delle tecnologie che dell’agroalimentare. Queste situazioni Coldiretti continuerà a monitorarle per lo sviluppo e la tenuta delle proprie imprese.

(Fonte: Coldiretti Piemonte)