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L’altalena dei prezzi ortofrutticoli


I prezzi al consumo della frutta e della verdura hanno registrato nel corso dell’estate scorsa un trend al ribasso che a settembre, in parte, è stato recuperato. La situazione resta però difficile per i produttori, con quotazione all’origine che, soprattutto per la frutta,
continuano a diminuire.
Lo sottolinea Confagricoltura, commentando i dati provvisori di Istat sui prezzi al consumo a settembre, da cui si evince che le quotazioni della verdura sono cresciute del 4%, recuperando parzialmente la flessione (da-3,4% di agosto a -1,4% di settembre). Invece, i prezzi della frutta fresca continuano a diminuire sia su base mensile (-1,3%), sia tendenziale (-4,4%).
Quella 2014 è stata un’estate disastrosa per il comparto dell’ortofrutta, con cali rilevanti dei prezzi all’origine a giugno e a luglio e una flessione che è proseguita anche ad agosto. Situazione ancor più aggravata dall’embargo della Russia, con spazi di mercato ora conquistati da altri Paesi, tra cui il Marocco.
Indebolimenti sensibili dei prezzi all’origine si registrano anche per la frutta autunnale e invernale, con diminuzioni per le mele del 35,7% nella quarta settimana di settembre rispetto alla stessa settimana dell’anno precedente e per le pere con un calo del 14,9%.
Per quanto riguarda gli orticoli, difficoltà anche per carote (-51,7%), patate comuni (-40,7%) e cipolle (-30,9%). A giudizio di Confagricoltura occorre rafforzare l’export e le Istituzioni dovranno sostenere le imprese ortofrutticole nell’obiettivo di eliminare le barriere tariffarie e non tariffarie che impediscono di fatto di essere maggiormente presenti su mercati importanti come Giappone, Vietnam, Messico e Sudafrica.