Sezioni


L’aiuto di Arproma agli agricoltori terremotati


Imprenditorialità fa spesso rima con solidarietà. E tra i tanti valori distintivi degli artigiani, uno di quelli più significativi è certamente il sentimento di mutuo e reciproco aiuto, specie se si verificano situazioni di particolare criticità e drammaticità.

Con questo spirito, Arproma – Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole, ha recentemente avviato un’azione a sostegno di alcune imprese agricole, rimaste in difficoltà a seguito degli eventi sismici verificatisi in centro Italia.

«Appurato che la maggior parte delle imprese colpite in quelle zone erano afferenti al mondo agricolo – spiega Luca Crosetto, presidente Arproma – abbiamo fin da subito contatto la Coldiretti Cuneo, con la quale, peraltro, da tempo sussiste una positiva collaborazione su tematiche di natura sindacale e di promozione del nostro tessuto economico. Grazie all’interessamento della presidente provinciale, nonché regionale, Delia Revelli, ci sono state comunicate le necessità più urgenti per quelle imprese e abbiamo avviato una raccolta fondi, volta nello specifico ad acquistare teli in polietilene per permettere alle aziende di proteggere le proprie dotazioni strutturali e aziendali e proseguire così l’attività produttiva, altrimenti compromessa dalle intemperie».

La generosità degli imprenditori cuneesi non si è fatta attendere e in pochi giorni sono stati raccolti circa 3.000 euro, utilizzati per l’acquisto di teli protettivi, prontamente inviati presso alcune aziende amatriciane.

Queste le aziende socie Arproma che hanno aderito all’iniziativa benefica: Agrimec, Bella, Berfralk Srl, Bonino Sas, Bravo, F.Lli Gonella, Fasano Group Srl, Fissore Valerio, Fontana Srl, Frandent, Giordano Luca, Meritano Sas, Merlo Spa, Olimac, Riberi Mauro, Ricca, Rosatello Srl, Supertino.

«Trovo significativa – conclude Crosetto – la sensibilità dimostrata con aziende solo apparentemente distanti, geograficamente e per attività, dai nostri produttori di mezzi e macchine agricole. Senza apparire demagogico, vorrei che il nostro piccolo gesto fosse preso ad esempio ed interpretato come rappresentativo di quella solidarietà che deve unirci tutti, nella certezza che solo dall’unione di intenti e dalla reciprocità possano scaturire gesti concreti e positivi».