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L’agroalimentare cuneese guarda all’Ucraina


Le prospettive e le possibilità di business tra aziende cuneesi e l’Ucraina sono state al centro dell’incontro svoltosi venerdì 12 aprile nel salone d’onore dell’ente camerale. Il vasto territorio affacciato sul mar Nero guarda con grande interesse al “made in Italy” e apre le porte alle aziende operanti in tutti i settori merceologici, supportando progetti e avanzando proposte. Una di queste, denominata “Food Italia”, promossa dalla Camera di commercio italiana in Ucraina, prevede la costituzione di un gruppo di produttori che, con prodotti di vario genere, avranno l’opportunità di rifornire una serie di punti vendita nel Paese dell’est europeo.
A Cuneo l’invito non è caduto nel vuoto, almeno a partire dall’interesse suscitato dall’iniziativa, alla presenza di Vadim Sabluk, primo ministro consigliere dell’ambasciata ucraina in Italia e direttore commerciale della stessa; Massimo Volanti direttore dell’Ufficio stampa e relazioni con le imprese dell’ente camerale italiano per l’Ucraina; Maurizio Carnevale presidente della Camera di commercio in terra ex sovietica; Deborah Melchiorre, responsabile del progetto e Walter Togni della Camera dei deputati.
Oltre 60 le imprese della Granda che si sono presentate all’incontro, dichiarando apertamente di voler potenziare gli sbocchi commerciali pronte ad acquisite nuove fette di mercato.
In particolare, è stata presa in considerazione la proposta del gruppo Okko, importante società petrolifera ucraina, con centinaia di stazioni di servizio, 480 delle quali dotate di punto vendita e 50 di ristorante, interessati all’inserimento di prodotti italiani.
“L’Ucraina – ha spiegato il presidente ospite, Ferruccio Dardanello – è una terra che sfiora i 50 milioni di abitanti e registra un Pil in crescita costante. L’innalzarsi del livello di benessere alimenta l’interesse per la qualità e offre, di conseguenza, buone possibilità di collocazione per le nostre produzioni, con particolare riguardo alle aziende alimentari, forti di un’immagine che si sta imponendo in tutto il mondo. In tempi come l’attuale, è forte l’attrazione degli imprenditori per ogni opportunità che vada al di là dei tradizionali orientamenti di flusso, verso paesi che stanno maturando la propensione per la qualità e la tipicità. Il progetto Food Italia va in questa direzione”.
L’ipotesi operativa è stata illustrata nei dettagli e ha ottenuto l’apprezzamento degli imprenditori per la sua capacità di fare sistema e di affiancare realtà differenti, accomunate dalla voglia di guardare al mercato ucraino, condividendo obiettivi e affrontando insieme le difficoltà connesse al fenomeno dell’esportazione.