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L’agricoltura soffre ma torna a investire


Il settore agricolo subisce i contraccolpi della crisi, ma non si arrende. E’ questa la fotografia dell’agricoltura che emerge dallo scenario delineato dal “Rapporto sullo stato dell’agricoltura 2013” dell’Inea, presentato a Roma.
Il settore è in recessione, tanto è vero che l’anno scorso si è registrata una caduta della produzione (-3,3%), del valore aggiunto (-4,4%) e della domanda di prodotti alimentari (-3,2%). C’è anche una considerevole riduzione del numero delle imprese (diminuite di 101 mila unità in cinque anni), ma questo, ad avviso di Confagricoltura, è fisiologico perché è in atto da tempo una riorganizzazione strutturale del settore, che porta ad una dismissione delle microimprese e ad un ampliamento della maglia poderale di quelle che operano sul mercato, con un incremento anche delle forme societarie di gestione delle aziende agricole.
Ma dal Rapporto Inea emerge pure un’agricoltura che, per controbilanciare la fase recessiva, ha accresciuto le esportazioni (migliora infatti la bilancia alimentare, con il saldo negativo che dal -15% del 2007 è sceso al -9% del 2012) ed ha ripreso ad investire, dopo la marcata riduzione degli investimenti del 2008. Accresce inoltre dell’1% il credito per investimenti agricoli, percentuale modesta ma significativa, a fronte della forte compressione degli impieghi registrata nel complesso dell’economia (-3,5%). Per questo, Confagricoltura ha chiesto misure per lo sviluppo che favoriscano la propensione all’export delle imprese agricole e gli investimenti per l’introduzione di innovazione e ampliamento, interventi per aggregazione, gestione del rischio di mercato ed ammodernamento; che permettano di essere multifunzionali e di equilibrare i rapporti di filiera; che coniughino business e ambiente e che facilitino l’accesso dei giovani e il ricambio generazionale.