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L’agricoltura serve al Paese non solo quando fa comodo


“Il decreto legge n. 91/2014, cosiddetto ‘#campolibero’, che indubbiamente si muove nell’ottica della modernizzazione
dell’agricoltura italiana, giunge dopo il decreto legge 66 e la stangata fiscale per il settore, oltre le penalizzazioni per le rinnovabili. Nel provvedimento ora varato ci sono novità positive, come quelle per il lavoro agricolo e le deduzioni Irap che favoriscono l’occupazione e l’accesso dei giovani in agricoltura, ma le risorse disponibili sono insufficienti”.
Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo all’audizione presso le Commissioni riunite Ambiente e Industria del Senato sul disegno di legge di conversione del decreto legge n. 91/2004.
Ad avviso del presidente di Confagricoltura il credito di imposta andrebbe previsto anche per i titolari di reddito agrario, così come i benefici per favorire l’occupazione andrebbero estesi anche alle imprese societarie. Preoccupa poi che norme penalizzanti, come quelle sul costo fiscale legato alla rivalutazione degli estimi catastali per i soggetti non professionali, rischino di ripercuotersi sugli affitti dei terreni.
“La visione dell’agricoltura che ha ‘#campolibero’ ci piace, ma deve essere alla base di tutte le disposizioni per il settore. Assistiamo invece – ha concluso Mario Guidi – ad approcci a corrente alternata. Se l’agricoltura serve al Paese, è volano dell’economia, favorisce la crescita, ci attendiamo che non venga penalizzata da oneri fiscali insopportabili e che non sia esclusa da bonus per gli investimenti (ad esempio per l’acquisto di macchine agricole) che, in base a disposizioni previste sono applicabili a tutti tranne che agli agricoltori”.