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La vendemmia 2015 nei bilanci della Toso


Dopo i forti incrementi del quinquennio 2009-2014, l’esercizio 2015 è stato l’anno del consolidamento del fatturato che si è attestato su 37,5 milioni di euro, con una piccola flessione sull’anno precedente (41 ml di euro), frutto di una maggiore selezione dei mercati e dei rapporti e della stasi dell’Asti Docg che ha continuato a segnare il passo sul mercato russo e sugli altri mercati, Italia inclusa.
Nonostante il parziale rallentamento del fatturato, l’azienda Toso ha proseguito la ricerca e coinvolgimento di collaboratori di ottima professionalità, portando a 54 il numero dei dipendenti.
La vendemmia 2015 ha conferito nelle cantine Toso 35.000 quintali di uva, grazie alla collaborazione di 130 viticoltori che da tempo hanno un ottimo rapporto con l’azienda.

Segmentazione Italia – estero

Nella tendenza generale della gestione 2015 resta costante la ripartizione tra mercato indigeno e quello estero. L’export continua a mantenere la quota maggiore (65%) rispetto alla distribuzione italiana (35%).
Il mercato francese rimane leader assoluto, con il 35% del fatturato globale, alla pari con il mercato italiano.
Nel 2015 sono interessanti le novità dei mercati africani, in particolare Senegal, Togo, Benin, Ghana e Kenya, che non vantano volumi elevati di vendite, ma che segnalano il costante ampliamento del mercato globale.

I prodotti di riferimento

La distribuzione delle vendite 2015 ribadisce la specifica connotazione della Toso come casa di produzione di vermouth e spumanti, rispettivamente con il 40% e il 35% del fatturato globale. Il comparto vini rappresenta il 25% del dato complessivo, con buoni riscontri sia per i vini tranquilli che i frizzanti.
Nello specifico dei frizzanti, la linea “Fiocco di Vite” nel 2015 ha segnato un nuovo incremento di mercato, sfiorando le 1.300.000 bottiglie. Il mercato di questo gruppo di vini ha interessato soprattutto la GDO e la distribuzione tradizionale, con il graduale abbandono del canale Discount. Tra i sei vini di questa collana, ottimo è stato il riscontro del Piemonte bianco frizzante, che nel 2015 ha venduto 310 mila bottiglie.
Significativo il dato del Vermouth di Torino che è salito a 1.700.000 bottiglie.

L’ambiente e la sua sostenibilità, il lavoro prosegue

Il 2015 ha segnato incrementi di lavoro, investimenti e risultati sul fronte dell’ambiente e sostenibilità.
Nel concreto, la Toso non usa più combustibili solidi e fa ricorso al gas soltanto in casi di emergenza. Tutto è legato oramai all’uso di biomassa legnosa, con interessanti coinvolgimenti dei residui di potatura degli alberi in prossimità del centro aziendale.
Resta un po’ più complicato l’impiego dei sarmenti (residui di potatura dei vigneti di proprietà e di quelli in capo ai viticoltori conferenti). I limiti sono dettati non già dai costi del loro recupero e convogliamento verso la centrale di proprietà, bensì alle caratteristiche dei residui stessi, che presentano un‘umidità residua superiore ai limiti legati dal corretto funzionamento della centrale.
Inoltre, è proseguito il lavoro di ottimizzazione dei pannelli fotovoltaici e il miglioramento della depurazione delle acque. Per quanto concerne i pannelli fotovoltaici, completato il secondo lotto di installazione, oggi la Toso produce in proprio il 50% del fabbisogno aziendale.