Sezioni


"La trinciatura del mais è ostaggio del Ministero"


“La trinciatura del mais quest’anno è ostaggio del ministero dei Trasporti. Se da Roma non invieranno alla Motorizzazione civile di Mantova le targhe per immatricolare le trince che i contoterzisti hanno acquistato, avremo le macchine ferme, con gravi danni per tutto il comparto agricolo mantovano”.

È un allarme anomalo quello che lancia il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali, ma alquanto preoccupante per un territorio come la provincia di Mantova, che ha circa 70 mila ettari di mais seminati che dalla prossima settimana potrebbero essere raccolti per uso zootecnico.

“Il danno sarebbe elevatissimo per le singole imprese agromeccaniche – avverte Speziali -. Basti pensare che una macchina da raccolta costa intorno ai 500 mila euro. Se non arrivassero in tempo le targhe per le immatricolazioni la perdita sarebbe insostenibile per le aziende che hanno acquistato tali mezzi innovativi, incentivati dalle agevolezioni previste da Industria 4.0”.

La colpa del ritardo non sarebbe imputabile alla Motorizzazione civile di Mantova, quanto piuttosto al ministero dei Trasporti.

“Confai Mantova – informa il direttore Sandro Cappellini – ha sollecitato per tempo la Direzione Generale del Ministero evidenziando il grave danno che gli agromeccanici subiranno, costretti a tenere ferme le macchine. Ma le ripercussioni si abbatteranno inevitabilmente sugli allevatori e sul sistema agroalimentare mantovano e delle province limitrofe che auspicavano l’uso di macchine di ultima generazione”.

Una situazione, quella che si è venuta a creare, che Confai Mantova non esita a definire kafkiana nei suoi tratti. “Mai avremmo pensato che l’inefficienza del governo si potesse spingere così lontano”, commentano i vertici del sindacato agricolo.