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“La Terra buona”, esce il film che ha coinvolto pubblico e territorio della Granda, da giovedì 1 marzo in tutta Italia


Il viaggio ne “La Terra buona” parte ufficialmente giovedì 1° marzo con la proiezione nelle sale cinematografiche di tutta Italia, ma il nuovo film del regista albese Emanuele Caruso ha già raccolto i primi numerosi consensi. Ne sono una conferma il vivace passaparola avviato sui social network da molti dei circa 10 mila studenti del Piemonte che hanno assistito alla proiezione del film riservata alle scuole e le impressioni positive diffuse da chi ha partecipato alle anteprime di Alba, Cuneo e Verbania, che hanno fatto registrare il tutto esaurito, in attesa della presentazione del lungometraggio alla stampa e al pubblico torinese tra il 7 e l’8 marzo.

“La Terra buona” nasce dall’intreccio di tre storie che, nella realtà, non si sono mai incontrate, in primis quella del monaco benedettino Padre Sergio che ha costruito a 1.580 metri, in Val Maira, una biblioteca contenente oltre 80 mila volumi e che ha dedicato la propria esistenza alla ricerca spirituale. Alla sua storia si intrecciano quella di un medico che sta conducendo studi sulle medicine alternative e quella di una giovane che, affrontando il duro percorso della malattia, cerca di riscoprire sé stessa.

Il lungometraggio si distingue per la partecipazione attiva, in fase di realizzazione, del pubblico e del territorio. Per produrre il film, Emanuele Caruso si è affidato all’azionariato popolare, raccogliendo oltre 500 sottoscrizioni per un totale di 80 mila euro investiti con il crowdfunding avviato sulla piattaforma “Produzioni dal basso”. Una cifra notevole, mai raggiunta in Italia per un film per il cinema, che tuttavia, da sola, non sarebbe stata sufficiente per coprire un budget, seppure ridotto all’essenziale, di circa 200 mila euro.

A rendere possibile “La Terra buona”, raddoppiando e valorizzando l’energia dei sottoscrittori, ci ha pensato anche il Gruppo Egea, che ha seguito quest’onda di energia e che, attraverso la consulenza di FIP Film Investimenti Piemonte, ha stanziato un finanziamento pari al 50 per cento del costo complessivo. Il sostegno di Egea a quest’opera nasce non solo dalla affinità di vicinanza verso il territorio e dal desiderio di valorizzare l’anima artistica e creativa delle persone. Coniugare la “terra buona” con la “buona impresa” fornisce a Egea uno strumento in più per proporsi come azienda moderna sempre attenta alle persone, realizzando benessere e servizi orientati all’umano, ispirati da quelle radici che il film evoca come risorsa per vivere più a fondo l’oggi e dare il meglio di sé.

I diversi giudizi positivi a cui si faceva cenno, che parlano di un lungometraggio capace di coinvolgere emotivamente il pubblico ben oltre le aspettative, rendono Egea ulteriormente convinta della propria scelta: un film che stimola la riflessione e la discussione, mettendo in luce un regista emergente di Alba, il territorio e uno stile di vita solo apparentemente dimenticato, non può che contribuire in maniera efficace all’accrescimento del benessere di cui tutti beneficiamo. Soprattutto un film che non vuole consegnare risposte ma suscita tante domande, quelle che ciascuno di noi si pone come persona prima ancora che come spettatore. E che ha il gran pregio di lasciare a ciascuno “un pezzetto di ‘terra buona’ da portare a casa perché ce n’è un gran bisogno”.

Il film verrà proposto, nei prossimi giorni, nelle sale e negli orari indicati sul sito http://laterrabuona.com/proiezioni/. È consigliato prenotarsi in quanto alcune date risultano già sold-out.