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La Russia dichiara guerra ai salumi europei


Mentre l’Occidente discute di sanzioni, la Russia ha posto l’embargo all’importazione di maiali, carne di maiale, salumi e prosciutti proveniente da tutti i Paesi dell’Unione Europea come ritorsione al sostegno all’Ucraina ora minacciata dalle truppe inviate da Mosca.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il braccio di ferro si sta facendo sentire pesantemente sul mercato alimentare, dal grano alla carne di maiale. La Russia – denuncia la Coldiretti – ha infatti chiuso le frontiere a tutto l’export europeo di maiali, carni di maiale e trasformati in violazione delle regole sugli scambi alla Wto di cui e’ membro dal 2012 prendendo a pretesto . la scoperta a fine gennaio, di casi di peste suina africana in alcuni cinghiali in Lituania e Polonia, in zone di frontiera con la Bielorussia.
Per l’Italia oltre al danno diretto dovuto alle mancate esportazioni si sta verificato un danno indiretto perché i maiali tedeschi che normalmente vengono spediti in Russia ora arrivano in Italia con danni per gli allevatori ma anche per i consumatori perché carne e derivati del maiale vengono spesso spacciati come Made in Italy perché – continua la Coldiretti – non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta.
Ma le operazioni in Ucraina, considerata il granaio d’Europa, hanno fatto anche schizzare il prezzo mondiale del grano ai massimi dell’ultimo trimestre e tensioni si hanno per tutti i cereali come dimostra l’andamento delle quotazioni al Chicago Board of trade anche per orzo, soia e mais. L’Ucraina si classifica infatti tra i paesi leader nelle esportazioni a livello internazionale con una produzione che nel 2013 ha raggiunto 63 milioni di tonnellate di cereali, il 36,3% in più rispetto all’anno precedente.
In particolare, l’agricoltura ucraina ha prodotto 22,27 milioni di tonnellate di grano (+41,3%), 7,56 di orzo (+9%) e 30,9 di granoturco (+47,4%).