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La rivalutazione agraria per chi non conduce il fondo


L’Agenzia delle Entrate con la Circolare n.12 del 3 maggio ha dato una interpretazione estensiva alla norma prevista dalla Legge di Stabilità per il 2013 in materia di rivalutazione del reddito agrario. E’ prevista per i periodi di imposta 2013, 2014 e 2015 una maggiore rivalutazione dei redditi catastali dei terreni del 15% (in aggiunta a quelli già in vigore pari all’80% per il reddito dominicale ed al 70% per il reddito agrario) e tale maggiore rivalutazione incide già nel calcolo degli acconti per il 2013 da versarsi in questo periodo. Contestualmente è stato previsto che tale rivalutazione è ridotta al 5% per tutti i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali (Iap) iscritti nella previdenza agricola. Considerato che per quanto riguarda il reddito dominicale questo è dichiarato dal proprietario del fondo sia esso conduttore o meno, per quanto concerne il reddito agrario questi è dichiarato da chi effettivamente lo conduce. Il dettato letterale della norma pareva concedesse l’agevolata rivalutazione del reddito agrario al 5% solo per il conduttore che fosse anche proprietario del fondo creando quindi una disparità di trattamento fiscale per quegli agricoltori che conducono fondi altrui. Con il citato documento di prassi l’Amministrazione finanziaria ha precisato che per quanto riguarda il reddito agrario la rivalutazione al 5% è concessa sia ai coltivatori diretti o Iap proprietari e conduttori sia a quelli che conducono il fondo in forza di un contratto di affitto, comodato ecc… non essendone proprietari, eliminando così la disparità di trattamento che si sarebbe venuta a creare.
Alberto Tealdi, commercialista (Cuneo)