La Regione a Cuneo presenta il “dossier lavoro”
professionale Claudia Porchietto per valutare insieme a istituzioni, agenzie formative,
amministratori e forze sociali, le necessità e risorse della realtà occupazionale.
La Granda sta soffrendo la crisi, ma anche dando molti segnali di vivacità
Giornata interamente dedicata al lavoro e alle misure anticrisi quella di lunedì 1 luglio in Provincia. La presidente Gianna Gancia e l’assessore provinciale alla Formazione Licia Viscusi hanno ospitato alcuni incontri dell’assessore regionale al Lavoro e Formazione professionale Claudia Porchietto che ha presentato il “Dossier lavoro” della Regione Piemonte al mattino ai membri della Giunta e i capigruppo del Consiglio provinciale e nel pomeriggio dapprima alle agenzie formative e poi a sindaci e rappresentanti delle forze sociali ed economiche della Granda.
“E’ stata l’occasione occasione per valutare insieme necessità e risorse della realtà occupazionale e formativa della provincia di Cuneo – hanno detto Gancia e Viscusi – in un dialogo proficuo tra le istituzioni e i protagonisti della vita economica della Granda che sta soffrendo la crisi, ma che sta dando anche molti segnali di vivacità“. “La crisi che stiamo vivendo – ha precisato Gancia – è anche culturale e sociale e richiede un cambiamento di mentalità profondo rispetto al passato. Inoltre ci troviamo di fronte ad una burocrazia ormai insostenibile, documentata da un profondo scollamento tra l’apparato burocratico centralista e la realtà degli enti locali”.
I dati riferiti dagli uffici regionali riguardano disoccupazione, ricorso alla cassa integrazione, domanda di lavoro, ma anche interscambio commerciale, esportazioni, dimensioni delle aziende e assunzioni. L’impatto della crisi si è fatto sentire sul tasso di disoccupazione passato dal valore di 3,8 del 2011 al 6,1 del 2012, con un aumneto del 62,5%, valore molto significativo per la Granda pur essendo ampiamente al di sotto di quello regionale attestato al 9,2. Anche la disoccupazione giovanile è cresciuta dal 9,4 del 2011 al 21,8 dell’anno successivo (dato Piemonte 31,87). In provincia di Cuneo l’aumento dei disponibili al lavoro ha registrato l’incremento più alto con +21,4%. Nel 2012 si è registrata una crescita del monte ore di cassa integrazione soprattutto nel comparto gomma-plastica ed edilizia, mentre il settore metalmeccanico assorbe il 23% (era tra il 40 e il 50%). L’industria alimentare pesa meno del 3%, dimostrando un buono stato di salute. E’ sceso quindi leggermente il tasso di disoccupazione e sono cresciuti i contratti di lavoro temporanei, rispetto a quelli a tempo indeterminato. Anche sul fronte delle imprese il saldo è negativo: nel 2012 sono nate 3.810 nuove imprese, ma ne sono state chiuse 5.086 (-1.276). I settori economici che hanno pagato il prezzo più alto sono stati: commercio, costruzioni e attività manufatturiere. Ma ci sono anche alcuni segnali positivi. Dopo il 2009 c’è stata una ripresa costante sia dell’import che dell’export e nel 2012 la provincia di Cuneo ha segnato la miglior performance con un export che supera del 73% l’import (49% per il Piemonte). I prodotti cuneesi più esportati sono: macchine per impieghi speciali (+45,3%), altre macchine di impiego generale (+16,9%), prodotti alimentari (+16%), autoveicoli (+10%), mentre sono in leggero calo accessori per autoveicoli e motori (-5,5%), articoli in gomma (-3,9%), pasta-carta e cartone (-2,3%), bevande (-1,9%). Infine, sulle dimensioni delle imprese va rilevato che il maggior numero di assunzioni (31,7%) è stato effettuato da imprese con un numero di addetti compreso tra 10 e 49 e ha riguardato circa il 30% dei lavoratori coinvolti. Le micro imprese hanno creato una occupazione più stabile.
L’assessore regionale Porchietto: “Abbiamo iniziato proprio qui da Cuneo un ‘Tour per il lavoro’ che attraverserà tutte le province piemontesi per condividere le strategie politiche piemontesi sull’occupazione, l’innovazione e lo sviluppo con le Istituzioni locali, le parti sociali e il sistema formativo. Una scelta dovuta sia alla riduzione di trasferimenti di fondi statali, sia anche dalla straordinaria onda lunga della crisi economica e finanziaria che richiede alla politica scelte sempre più condivise e fortemente calate sulle singole realtà locali. Un modo per ottimizzare le risorse a disposizione e dare risposte vere e concrete ai nostri cittadini. La scelta di Cuneo per iniziare questo tour non è casuale. La crisi drammatica che sta vivendo il Torinese rischia di fagocitare l’attenzione delle istituzioni superiori. E’ fondamentale invece non disperdere le occasioni e le potenzialità che offrono province come quella cuneese. La Regione è pronta a sostenere il radicamento delle aziende, investimenti sull’innovazione dei processi produttivi, la costruzione di profili professionali in base alla reale domanda proveniente dal mondo imprenditoriale, un piano articolato di sostegno all’occupazione giovanile e infine un sostegno al tessuto produttivo che vuole riconvertirsi. Oggi abbiamo condiviso le misure che abbiamo attivato e quelle che vorremmo mettere a regime nei prossimi mesi. Confido che questo sia il primo di una serie fattiva di incontri con la Provincia di Cuneo e le amministrazioni locali capaci di costruire insieme un futuro migliore sotto il profilo lavorativo e sociale”.