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La raccolta delle castagne nel Cuneese promette bene


La raccolta delle castagne è in pieno svolgimento nei boschi delle vallate cuneesi. Rispetto alla scorsa annata si è in ritardo di qualche giorno, ma le prospettive sembrano incoraggianti soprattutto per via della riduzione dei danni provocati dal Cinipide.
Da una quindicina di giorni le operazioni sono partite nelle vallate del Monregalese, prima solo nelle zone di fondovalle, ora anche a quote più alte. “Per quanto riguarda gli impianti ‘ibridi’ euro-giapponesi, abbiamo buone rese e qualità soddisfacente, accompagnati da quotazioni favorevoli per i produttori – spiega Cristiano Gallio, tecnico Confagricoltura zona di Mondovì -. Anche per quanto riguarda invece le castagne ‘nostrane’ riscontriamo una buona qualità e buoni livelli di prezzo, ma se analizziamo l’aspetto quantitativo abbiamo una situazione a macchia di leopardo con zone in cui le castagne sono abbondanti, mentre in altre aree le rese sono poco abbondanti. Questo deriva principalmente dalla pioggia caduta quest’estate e dal problema cinipide che in alcune zone è già quasi sotto controllo, mentre in altre sconta una parassitizzazione ancora bassa”.
Secondo l’associazione resta fondamentale un’attenta potatura delle piante e occorre proseguire con gli innesti per cercare di rinnovare le piante dei nostri boschi: “Per continuare in questa accurata azione di ringiovanimento dei castagni auspichiamo che il nuovo PSR preveda misure ‘ad hoc’ per questo tipo di coltura”, specifica Walter Rottino, direttore di Confagricoltura zona di Mondovì.
La disomogeneità a livello di rese è confermata anche da Adriano Rosso, direttore Confagricoltura zona di Cuneo: “Nelle Valli Grana, Stura e Gesso abbiamo una produzione scarsa per via di una primavera piuttosto piovosa, non aiutata inoltre dal clima siccitoso di settembre che non ha favorito neppure la pezzatura dei frutti. Questo si registra soprattutto nelle zone montane, mentre nelle fasce pedemontane, dove abbiamo appezzamenti coltivati, la situazione è migliore”. In merito al Cinipide galligeno, il temuto insetto venuto dalla Cina che negli ultimi anni ha messo a dura prova i castagneti della provincia di Cuneo, Rosso sottolinea: “Finita la fase di massimo sviluppo dell’insetto, registriamo quasi ovunque danni più contenuti, segno che le azioni di contrasto stanno dando mediamente buoni risultati”. Il settore necessita tuttavia ancora di aiuti per uscire dalla crisi: c’è bisogno, dov’è possibile, di una razionalizzazione degli impianti anche con la messa a dimora di nuove varietà e occorre investire in tecnologia, come già avviene in altre zone di Italia e nel resto del mondo.