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La nuova frontiera delle proteine vegetali


Le aperture del commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos in materia di “inverdimento” della Pac, durante la riunione dell’ultimo Consiglio dei ministri agricoli Ue, sono state ritenute interessanti per le possibili conseguenze sul seguito del negoziato della riforma da parte di Agrinsieme, il coordinamento di Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital, Legacoop Agroalimentare. Merita attenzione, in particolare, l’importanza attribuita al comparto delle produzioni proteiche e ai riflessi in termini di benefici ambientali che può apportare lo sviluppo di queste produzioni in Europa, compresa la proposta di equivalenza in materia di inverdimento. Agrinsieme sottolinea come la nostra zootecnia – che conta per il 35-40% del valore della produzione agricola complessiva – abbia bisogno di un sufficiente grado di autoapprovvigionamento di materie prime proteiche, mentre invece la coltivazione di proteine vegetali sia limitata al 3% circa della superficie e ci sia un fabbisogno soddisfatto per l’80% da prodotti importati. Coltivare più materie prime vegetali a base di proteine significa quindi minor dipendenza dall’estero, in una fase in cui cresce in maniera esponenziale la domanda dell’Asia e della Cina in particolare, ed anche benefici ambientali per i nostri terreni agricoli. E’ dunque importante che si discuta di questo tema nell’abito della riforma della Pac, perché è un modo innovativo di intendere il “greening”: meno come vincolo e più come opportunità per le nostre imprese e per il nostro ecosistema.

(nella foto: Dacian Ciolos)