La Gran Bretagna sta facendo scorta di vino per ammortizzare l’eventuale “no deal” sul fronte Brexit
L’Italia ha esportato nel 2017 in Gran Bretagna vino per un valore di 810 milioni di euro, pari ad una quota del 13,5% di tutto il suo export. La Gran Bretagna è quindi un mercato molto importante per il nostro vino. Quali saranno le reali conseguenze della Brexit sull’export del nostro vino al momento è difficile capirlo. Ma ci sono due certezze, ovvero che in qualche modo, forzatamente, i rapporti tra Paesi Ue e Uk cambieranno, e che il Regno Unito diventerà, di fatto un Paese extraeuropeo, e come tale andrà affrontato.
La speranza di tutto il settore vitivinicolo è che vengano al più presto definiti scenari certi, che permettano ai nostri produttori di continuare il loro business. A rassicurare, in qualche modo, i produttori italiani ed europei, dal Regno Unito, arrivano le parole della Wine & Spirit Trade Association, la “lobby” del commercio degli alcolici inglese, che era dichiaratamente favorevole a rimanere nell’Unione Europea. “Il popolo ha votato per lasciare l’Unione Europea, aprendo un nuovo capitolo della nostra storia. Anche se crediamo che al nostro business sarebbe convenuto rimanere nell’Unione, lavoreremo per aiutare il Governo nel preservare il nostro accesso al mercato, supportando le imprese inglesi e cercato di arrivare ai migliori accordi possibile per il libero commercio a livello internazionale”.
Nel frattempo i wine merchant ed i distributori britannici stanno facendo scorte di vino per ammortizzare un eventuale “no deal” sul fronte Brexit. A gennaio 2019 c’è stato un balzo nell’export di vino di 10 milioni di euro: dai 41 di gennaio 2018 ai 51 del 2019 (+24,4%).
(Fonte: Cia Piemonte)