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La carne equina fa bene ma le frodi sono altra cosa


“La carne equina fa bene, ma i consumatori hanno diritto di sapere cosa consumano. Se si dichiara in etichetta che è carne di manzo ed invece è equina è una frode in commercio”. Lo sottolinea Confagricoltura, in relazione alle notizie sui prodotti in cui si è riscontrata carne di cavallo invece di quella bovina indicata in etichetta. I controlli dei Nas dei Carabinieri hanno interessato nei giorni scorsi anche lo stabilimento Nestlè di Moretta.
“Il fatto che le frodi vengano scoperte vuol dire che il sistema dei controlli europei funziona a dovere – osserva l’associazione agricola -. C’è un monitoraggio costante di quanto viene immesso in vendita, controllato lungo tutte le fasi della filiera, produzione-trasformazione-distribuzione. In questo caso, l’allarme non sempre è scattato immediatamente perché ci sono stati comportamenti criminali che hanno impedito che ciò accadesse, come le triangolazioni di carne equina tra vari Paesi”.
“Non creiamo nuovi casi mediatici, che disaffezionano i consumatori ed anche i buyer, e rischiano di penalizzare i produttori onesti che portano nel mondo il made in Italy di qualità. In questo momento le nostre aziende sono fortemente impegnate nell’export e l’allarmismo le penalizza – mette in guardia Confagricoltura -. Non c’è nessun pericolo per la salute umana ed i prodotti in vendita sono sicuri. Sia chiaro che questo non vuol dire che chi ha frodato non debba essere punito, al contrario, occorre essere rigorosi e intransigenti”.
“I consumatori si attendono garanzie immediate sui prodotti alimentari in vendita. Non quello che si dovrà fare, ma quello che si sta facendo. Dobbiamo dire loro – conclude Confagricoltura – che il sistema attuale dei controlli degli alimenti è assolutamente affidabile e sta portando risultati concreti. E dobbiamo dire loro che i controlli saranno ancor più intensificati”.