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La calda estate del Fisco tra catasto e riforme


Si preannuncia un periodo caldo per quanto riguarda il fisco.
Entro il mese di luglio – infatti – dovrebbero andare in porto due provvedimenti importanti, nell’ambito del più generale riordino della sistema fiscale.

SEMPLIFICAZIONI E RIFORMA DEL CATASTO
Si tratta dei decreti legislativi sulle semplificazioni degli adempimenti e sulla riforma del catasto dei fabbricati. Temi, che visti più da vicino, riguardano tutte le tipologie dei contribuenti, basti considerare che si mette mano agli obblighi dichiarativi, con la rivoluzionaria (sembra …) dichiarazione dei redditi precompilata.
I decreti sono attualmente all’esame delle competenti commissioni parlamentari che dovrebbero esprimere i loro pareri prima del loro varo definitivo che si attende, per l’appunto, per fine luglio.
Nell’ambito delle semplificazioni, diverse norme procedurali come la razionalizzazione delle comunicazioni delle dichiarazioni d’intento per gli esportatori abituali ai fini IVA, la semplificazione delle opzioni per i regimi di trasparenza per i soci di Srl, la revisione dei regimi minimi imprenditoriali, ecc. sono da salutare positivamente se non altro perché si inizia a ragionare sull’inutilità di alcuni eccessi burocratici.

DICHIARAZIONE PRECOMPILATA
Ma ciò che il Governo, o almeno il suo premier, pongono come simbolo del “rinnovamento” è l’introduzione nel nostro ordinamento della dichiarazione precompilata, cioè con l’indicazione dei dati che il sistema fiscale già conosce in quanto comunicati annualmente dai vari enti, società ed assicurazioni, che sono tenuti a inviare al Fisco l’elenco dei soggetti e delle operazioni con cui intrattengono rapporti. Insomma un “Grande Fratello” informatico che vorrebbe sfruttare al massimo le sue potenzialità.
Il problema, però, non è la mole dei dati che il sistema fiscale conosce quanto la complessità delle regole per arrivare alla determinazione del quantum di imposte dovute, che può comportare fatica e difficoltà.
Altro aspetto critico consiste nel fatto che il fisco, inoltre, ad oggi, non è ancora in grado di conoscere le spese per la maggior parte degli oneri detraibili che, attualmente, ammontano a più di un centinaio e l’elenco aumenta sempre più.
Il tentativo “sperimentale” parte dal 2015 con il Mod. 730, e vedremo se risponderà agli obiettivi di semplificazione perseguiti.

VALORI DEI FABBRICATI
L’altro capitolo della riforma è rappresentato dall’introduzione di nuovi criteri per il calcolo dei valori imponibili dei fabbricati (sia abitativi che strumentali), compresi i fabbricati rurali. Qui il discorso si fa molto delicato se si pensa che in questi ultimi due anni le maggiori entrate il Fisco le ha ottenute proprio dall’inasprimento dalla tassazione sugli immobili con IMU, TASI e TARI.
Diverse le criticità anche su questo fronte, soprattutto per la mole di dati da raccogliere, per cui si prevedono alcuni anni di lavoro prima che le nuove regole entrino in funzione.
La legge delega si dà un obiettivo programmatico affermando che il nuovo sistema non dovrà aggravare l’attuale livello di imposizione, ma, viste le recenti esperienze, non sarà facile. Bisogna sempre ricordare che le tasse difficilmente si riducono se le spese pubbliche e il debito pubblico continuano ad aumentare.

(Fonte: Confagricoltura)