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La burocrazia non alleva animali


Negli allevamenti della Granda, oltre al rincaro pesante delle materie prime, cereali in primis, il fardello è legato ai numerosi adempimenti che gli allevatori devono sostenere per la gestione aziendale. Su questo versante la Confagricoltura di Cuneo in collaborazione con la Regione Piemonte si è adoperata per valutare una serie di problematiche contingenti e i risultati ottenuti sono confortanti.
Come nel caso del Pua (Piano di Utilizzazione Agronomica), ad esempio, che il Regolamento regionale ha trasformato da annuale a quinquennale. “Il Pua presentato nel 2011 è valevole per i prossimi 5 anni – precisa Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa di Confagricoltura Cuneo – a meno che non siano subentrate modifiche sostanziali all’allevamento, ossia variazioni di: terreni e numero capi (nella misura del 25%), tipologie di specie allevate o cambiamenti alle strutture aziendali. La Regione ha recepito, dunque, le nostre richieste, sgravando le aziende di un adempimento aggiuntivo”.
Discorso diverso sull’Autorizzazione in Via Generale (A.V.G.) per le emissioni in atmosfera proveniente da allevamenti ed essiccatoi, prevista dalla delibera regionale di applicazione del Decreto. Entro il 31 luglio scorso, le aziende che ricadevano nei parametri dimensionali previsti hanno presentato istanza di autorizzazione ed entro il 31 dicembre prossimo dovranno presentare la documentazione tecnica che dimostri la situazione in essere, proponendo soluzioni di adeguamento.
“Non ci pare opportuno far mettere in campo alle aziende ulteriori risorse che non apportano miglioramenti sensibili – continua Dalmasso -. Riteniamo, tuttavia, che il problema sia affrontabile senza interventi drastici per le aziende, anche se permane l’obbligo di copertura delle fosse esterne con sistemi fissi, flessibili o galleggianti, oltre l’adeguamento alle nuove disposizioni per lo spandimento dei reflui zootecnici non palabili, che obbligheranno le aziende che ricadono nell’ambito autorizzativo a passare da spandimento con piatto deviatore a spandimento a raso con interramento entro le sei ore successive oppure a tecniche di spandimento con interramento diretto e immediato”. Adeguamenti sicuramente onerosi, ma che eviteranno lo stravolgimento delle strutture di stabulazione; opzione per la quale Confagricoltura si è confrontata con decisione negli incontri in Regione.