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Kurt Kotrschal superstar al meeting di Cuneo


Grande entusiasmo, sabato 29 aprile a Cuneo, per il meeting “Lupo-cane-uomo: come ci siamo incontrati e perché conviviamo”, con Kurt Kotrschal, scienziato austriaco di fama mondiale, professore ordinario presso il Dipartimento di biologia comportamentale dell’Università di Vienna, considerato il successore di Konrad Lorenz (tanto da essere l’attuale direttore del Centro di ricerca Konrad Lorenz di Grunau) e innanzitutto il fondatore del Wolf Science Center di Ernstbrunn in Austria, dove studia il comportamento di 6 branchi di lupi da lui allevati e provenienti da Europa, America, Canada e Russia.

LA STORIA DEL LUPO

Nella prima parte dello stage, organizzato dal Centro di cinofilia naturale della Federazione italiana cani da guardia presieduto da Ezio Maria Romano, lo scienziato ha spiegato ad un pubblico molto attento e proveniente da numerosi regioni d’Italia, le origini del lupo e su come il lupo e l’uomo si siano incontrati, di quanto questo animale sia sempre stato presente nella storia degli esseri umani e come senza di lui oggi non potremmo goderci la presenza del cane, diventato ormai un insostituibile compagno di tante famiglie.

DAL LUPO AL CANE

Nella seconda parte si sono approfondite altre tematiche molto interessanti, come ad esempio l’uomo moderno abbia trasformato il suo cane e spesso sia poco attento alle sue esigenze di animale.
Sentir spiegare da Kotrschal che il cane debba essere portato al guinzaglio utilizzando il collare e non le moderne pettorine e che non tutti i cani sono idonei per uscire in passeggiata con il loro padrone, tanto da essere preferibile lasciarli a casa tranquilli, ha dato al meeting un senso di ritorno al passato, quando il cane era ancora un animale utile all’uomo e il suo padrone meno rivolto ad una cinofila come quella moderna, fatta di tanta teoria ma poco senso pratico.

L’ATTUALITA’ DEL LUPO

Il lupo è un tema ormai di grande attualità, si cercano soluzioni efficaci che possano permettere al predatore di poter riprodursi nelle nostre montagne per la sua incontestabile utilità all’ecosistema, così come di poter convivere al meglio con chi in montagna ci lavora allevando il proprio bestiame e spesso riceve danni non indifferenti. Un tema che necessariamente coinvolge amministratori pubblici e politici, come ha dimostrato la presenza all’incontro della deputata Chiara Gribaudo, del consigliere regionale del Piemonte Alfredo Monaco (con la sua assitente Elisa Bevilacqua, giornalista), del senatore e storico rappresentante della Coldiretti di Cuneo, Natale Carlotto, dell’ex presidente e direttore della Confederazione italiana agricoltura di Cuneo, Gianfranco Falco, del presidente dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani del Piemonte, Lido Riba e del magistrato Paolo Sceusa, che, dopo essersi avvicinato ai cani da pastore per motivi di protezione familiare, è diventato il consulente legale (a titolo gratuito) della Federazione italiana cani da guardia.

I PARTECIPANTI

Tra i partecipanti al meeting, al quale hanno collaborato il giornalista Osvaldo Bellino, direttore del quotidiano di informazione agricola indipendente terraoggi.it e la traduttrice e guida naturalistica Martina Frasson, studenti universitari delle facoltà di biologia, veterinaria ed agraria, insegnanti, veterinari professionisti e cinofili.

KOTRSCHAL AL CENTRO DI PEVERAGNO

Il professor Kotrschal non ha poi mancato di fare visita al Centro di cinofilia naturale, che ha sede a Peveragno, esprimendo il suo apprezzamento per il lavoro di selezione che Ezio Maria Romano svolge da anni con i cani da pastore dell’Asia centrale.
«Ad un certo punto – racconta Roman – il professore mi ha guardato con il fare austero di veterano docente universitario e mi ha detto in inglese: “Mi raccomando non fare mai consanguineità troppo strette con i tuoi cani per uniformare la loro morfologia, diversamente in pochi anni perderai tutto quanto hai costruito fino ad oggi!”. Per me non è nulla di nuovo, ma è stata una grande soddisfazione sentirmelo dire da uno come lui che i lupi ed i cani li studia ogni giorno da molti anni. Ha poi aggiunto: “Sono molto curioso di conoscere i risultati della tua prossima ricerca che farai sui cani e sui lupi dell’Himalaya, teniamoci in contatto”. Ha anche preso tre dei miei libri che si farà tradurre da alcuni studenti italiani del suo campus universitario in Austria e mi ha salutato augurandomi: “Buon lavoro per quanto state facendo nelle vostre montagne a favore della convivenza fra i lupi ed i pastori, credo che presto raccoglierete i frutti desiderati”. Anche se, a dire il vero, qualcuno di questi frutti lo stiamo già raccogliendo!».

(nella foto: Kurt Kotrschal, accosciato al centro con la camicia azzurra, insieme ai partecipanti al meeting di Cuneo)