Indignazione per lo spot dell’Expo 2015 sulla carne
sarebbero necessari 15 mila litri d’acqua. La notizia, non vera, ha suscitato l’immediata
reazione dell’assessore regionale all’agricoltura, Claudio Sacchetto: "Se questo approccio
dovesse essere confermato, non corrisponde alle aspettative che avevamo riposto nell’Expo"
La macchina organizzativa in previsione di Expo 2015 è in moto da tempo, ma con l’avvicinarsi dell’esposizione universale comincia ad intensificarsi l’attività comunicativa sui mass media. Negli scorsi giorni, a tal proposito, sono stati presentati e diffusi i primi spot televisivi.
Se l’intenzione ultima dei pubblicitari era quella di attirare l’attenzione con informazioni ad effetto, l’obiettivo è stato centrato, peccato però che il risultato sia stato raggiunto a spese dell’agricoltura.
Tra gli slogan che hanno accompagnato le immagini, uno su tutti ha destato sconcerto: per produrre un chilogrammo di carne sarebbero necessari 15 mila litri d’acqua. La notizia, non vera, ha cominciato ad apparire sui giornali, provocando meraviglia e, si spera, non troppi effetti in termini pratici.
“I calcoli inerenti i 15 mila litri di acqua per produrre un chilogrammo di carne sono assolutamente errati – attacca l’assessore regionale all’agricoltura, Claudio Sacchetto – e mi rammarica prendere atto del fatto che un’edizione dell’Esposizione Universale dedicata al claim “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” – dunque che pone al centro il ruolo indispensabile dell’agricoltura a servizio del mondo- si affidi a trovate prive di fondamento come queste. Non si tratta di una difesa d’ufficio, ma piuttosto di un’indignazione profonda nei confronti di messaggi non fondati che hanno quale unico e devastante risultato quello di attaccare ancora una volta il comparto rurale. In passato si sono verificate estemporanee dichiarazioni negative sull’apporto della carne nella dieta quotidiana, poi l’attacco in merito alle responsabilità degli allevamenti in merito ai nitrati, oggi gli spot sul consumo di acqua: non stupiamoci se la zootecnia rappresenta uno dei settori maggiormente in crisi.
Se questo approccio dovesse essere confermato, non corrisponde alle aspettative che avevamo riposto nell’Expo2015, esposizione universale che era considerata, e speriamo possa considerarsi, opportunità per l’Italia, occasione per l’agricoltura”.
(nella foto: Claudio Sacchetto)