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In Piemonte oltre 38 mila operai agricoli dipendenti, firmato il Protocollo per la promozione del lavoro regolare


Con la sottoscrizione del Protocollo d’intesa per la promozione del lavoro regolare in agricoltura, avvenuta in Regione Piemonte, Confagricoltura ribadisce il proprio impegno contro il lavoro nero e il caporalato nel settore primario. Un impegno che vede attiva la Confederazione a tutti i livelli, nazionale e locale, e che acquista ulteriore rilevanza in virtù della propria rappresentanza sindacale. Confagricoltura è infatti la prima organizzazione in Italia per la quota di giornate lavoro versate all’INPS, ovvero per numero di dipendenti nelle aziende agricole; non è un caso, infatti, che i rinnovi dei contratti di lavoro nazionali, regionali e provinciali vengano da sempre firmati nelle sedi di Confagricoltura.

Nel proprio Codice Etico, inoltre, l’Organizzazione, come anche la Cia Agricoltori italiani, ha recentemente adottato interventi per la promozione della dignità dei lavoratori e previsto misure di espulsione immediata per eventuali casi acclarati di ricorso al caporalato da parte di aziende associate.

In Piemonte il numero di imprese che occupano operai agricoli dipendenti è in aumento dal 2006 e si attesta intorno alle 8.000 unità (su circa 54.000 aziende); in Italia sono 188.000 su circa 755.000 totali (fonte Inps, 2017).

Il numero degli operai agricoli dipendenti nella regione subalpina è di 38.317, concentrati in particolare nella provincia di Cuneo, con il 47,5%, seguita da Asti con il 14,3%; Alessandria con il 13,3% e Torino con il 12,4%.

I lavoratori extracomunitari assunti in Piemonte sono 11.586, pari al 30,2% del totale (fonte INPS, 2017).

“Il Protocollo sottoscritto oggi – dichiara il vicepresidente di Confagricoltura Piemonte Paolo Dentis – promuove azioni concrete per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro stagionale e per una migliore qualità della vita degli stessi. Ricordiamo che senza l’apporto di manodopera, anche extracomunitaria, le nostre aziende non potrebbero raggiungere i livelli anche qualitativi che caratterizzano le produzioni piemontesi”.

Hanno sottoscritto il Protocollo: Regione Piemonte, le Prefetture di Asti, Alessandria, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli, Verbano-Cusio Ossola, Direzione interregionale del lavoro di Milano, Inps Piemonte, Inail Piemonte, Agenzia Piemonte Lavoro, Anci Piemonte, Confagricoltura Piemonte, Coldiretti Piemonte, Cia Piemonte, Confcooperative Piemonte, Lega Coop Piemonte, CGIL e FLAI Piemonte, CISL e FAI Piemonte, UIL e UILA Piemonte, Arcidiocesi di Torino e Diaconia Valdese.

Il documento è stato condiviso per prevenire e contrastare l’intermediazione illegale di manodopera nel settore agricolo garantendo, grazie alla collaborazione tra tutti i firmatari, l’applicazione dei contratti di lavoro collettivi, il rispetto dei principi di sicurezza e legalità nei rapporti di lavoro, ma anche la diffusione di buone pratiche volte a difendere e valorizzare la filiera agroalimentare italiana contrastando pratiche commerciali scorrette e ogni forma di sfruttamento della manodopera, e la promozione di iniziative per garantire l’ospitalità dei lavoratori stagionali in condizioni dignitose.

Per intervenire, in particolare, fa notare Cia Agricoltori italiani del Piemonte, sulla complessa situazione che da diversi anni si verifica nel territorio del Saluzzese, per l’elevata concentrazione di lavoratori di origine straniera impegnati nella raccolta della frutta, il protocollo prevede inoltre l’attivazione, in via sperimentale, di uno sportello dedicato al collocamento pubblico in agricoltura, con l’obiettivo di conoscere e definire il fabbisogno di manodopera, snellire le procedure legate ai contratti di lavoro, prevenire fenomeni di irregolarità.

L’Agenzia Piemonte Lavoro si impegna a predisporre, nei centri per l’impiego del territorio, elenchi di lavoratori disponibili al lavoro stagionale nel periodo maggio-novembre e a incrociarli con i fabbisogni occupazionali delle aziende o cooperative agricole, favorendo quindi l’incontro tra domanda e offerta di lavoro regolare.

“Questo protocollo – ha dichiarato il presidente regionale Sergio Chiamparino – conferma l’impegno della Regione Piemonte per la promozione del lavoro regolare in agricoltura e insieme riconosce l’importanza del lavoro stagionale, che in alcuni settori agricoli è uno strumento centrale per garantire qualità e competitività anche internazionale alle nostre eccellenze. Lo sforzo della Regione è quindi di contribuire sempre più a creare condizioni di vita dignitose per tutti i lavoratori stagionali, sull’esempio delle molte esperienze positive già in atto in Piemonte, penso all’accoglienza, che intendiamo moltiplicare e valorizzare”.

“La Cia Agricoltori italiani é contro ogni forma di lavoro irregolare – afferma il presidente regionale Gabriele Carenini – Tra l’altro, la nostra organizzazione si è dotata da tempo al suo interno di un Codice etico, il cui mancato rispetto comporta l’espulsione dell’associato. Anche perché il lavoro irregolare ed in particolare  il caporalato, oltre ad essere pratiche disdicevoli, creano concorrenza sleale nel settore”.