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Imu, art. 62, quote latte… Le risposte del ministro


Imu, articolo 62, quote latte… Faccia a faccia del ministro Mario Catania con il mondo agricolo della provincia di Cuneo nel tour preelettorale di venerdì 15 febbraio. Domande e risposte, tra questioni tecniche e ragioni politiche, in un momento di evidente affanno per il settore primario.
IMU, LA PAGA SOLO MEZZA ITALIA
«L’Imu ha avuto un effetto squilibrato e il suo peso sull’agricoltura è stato eccessivo, anche perché la paga solo mezza Italia».
Davanti alla platea dell’Asprofrut, a Lagnasco, con questa frase sibillina il ministro è sembrato strizzare l’occhio all’elettorato del Carroccio, ma nella conferenza stampa a Saluzzo, Catania ha precisato: «Mi riferivo alle esenzioni riservate ai terreni agricoli di montagna e collina e delle aree svantaggiate. Non sempre si tratta di benefici giustificabili».
Vuol dire che deve pagare anche la montagna?
«No, la montagna no. Però non vedo perché certe colline, come quelle di Montalcino, debbano essere esentate. Senza fare promesse da pifferaio, invece, credo che vada alleggerita la pressione laddove è eccessiva, su alcune realtà agricole».
Verrà restituita l’Imu agricola, nel caso in cui sia stato superato il gettito previsto, come prospetta la normativa?
«Abbiamo ricevuto proprio in questi giorni i dati dal ministero dell’Economia. Li stiamo valutando per dare corso ai rimborsi».
LA RIVOLUZIONE DELL’ARTICOLO 62
Il ministro ha definito rivoluzionario l’“articolo 62” che impone il pagamento dei prodotti agricoli a 30 e 60 giorni, ma nel comparto ortofrutticolo c’è chi lo considera addirittura penalizzante nel commercio con l’estero e tra i soci delle cooperative.
«Bisogna distinguere tra le frizioni che si possono generare nella fase di passaggio della normativa, dagli evidenti vantaggi che questa introduce a favore delle parti agricole, soprattutto nei confronti della Grande distribuzione, che non potrà più fare “cassa” con i fornitori. Che poi ci siano degli aggiustamenti da fare, siamo d’accordo».
IL MARCIO DELLE QUOTE LATTE
Da un gruppo di allevatori, l’immancabile domanda sulla situazione delle quote latte, che in provincia di Cuneo continua a tenere banco, mettendo a rischio la sopravvivenza di diverse aziende. Ci sono state tre Commissioni d’inchiesta sulla produzione di latte e quindi sulla legittimità delle multe, molte e diverse sentenze dei tribunali, fino alle recenti accuse di gravi irregolarità denunciate dai Cobas riguardo ad Agea.
«Le verifiche sulla produzione finora hanno portato tutte agli stessi risultati. Non c’è nessuno che ha interesse a gonfiare i dati per far pagare le multe. Gli allevatori lo devono capire e smettere di credere a chi da vent’anni racconta loro storie che non esistono. Quanto al resto, l’unico “marcio” che è venuto fuori è quello scoperto dalla Magistratura nel processo a Saluzzo, ai danni di alcuni allevatori e di un europarlamentare. Se ci sono altre inchieste, vedremo».