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Imprese femminili agricole la situazione nella Granda


Le imprese in rosa in provincia di Cuneo rappresentano il 22,8% di quelle iscritte. La presenza femminile nei servizi (oltre il 60% del totale imprese) riporta le dinamiche migliori (+3,4%). L’ente camerale, in sinergia con il Comitato provinciale per la promozione dell’imprenditoria femminile, supporta il legame donna-impresa nella consapevolezza del determinante contributo che la componente femminile apporta allo sviluppo dell’economia e del suo territorio.

Sono 15.904, rappresentano il 22,8% delle imprese registrate in provincia di Cuneo, circa quattro su dieci svolgono la propria attività nel comparto dell’agricoltura e otto su dieci sono imprese individuali: è questo il profilo della componente femminile del sistema imprenditoriale cuneese alla fine del 2015.
Nell’ultimo anno, il Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo ha accolto l’iscrizione di 1.016 aziende femminili, mentre sono state 1.030 quelle che hanno cessato la propria attività (cessazioni al netto di quelle d’ufficio). Il saldo tra i due flussi è risultato così negativo per 14 unità e il conseguente tasso di crescita ha rilevato una sostanziale stazionarietà della base imprenditoriale guidata da donne (-0,1%).
Nel 2015 la componente femminile dell’imprenditoria cuneese sembra, dunque, avere manifestato una tenuta migliore rispetto alle imprese considerate nel loro complesso, per le quali si è registrato un tasso di crescita del -0,2%.
Delle 15.904 imprese a prevalente conduzione femminile, l’11,6% è guidato da giovani imprenditrici, mentre nel 5,9% dei casi la gestione è affidata in prevalenza a donne di nazionalità straniera.

“Il 2015 si chiude con 15.904 imprese femminili, che ci confermano la tenacia e la determinazione delle nostre imprenditrici nell’affrontare le situazioni di difficoltà economica – commenta il presidente Ferruccio Dardanello-. Accanto al più tradizionale ruolo in agricoltura, l’imprenditoria in rosa ha assunto uno spazio di assoluto rilievo nel settore dei servizi, sino a rappresentare il 63% del totale imprese registrate. La nostra istituzione, in collaborazione con il Comitato provinciale per la promozione dell’imprenditoria femminile, è attenta alle istanze di qualificazione e formazione che provengono dall’universo imprenditoriale femminile, pronta a mettere in campo le iniziative che possono supportare il legame donna-impresa, nella consapevolezza del determinante contributo che la componente femminile può apportare allo sviluppo dell’economia e dei suoi territori”.

Oltre un terzo delle imprese guidate da donne svolge la propria attività nel comparto dell’agricoltura che, nel corso del 2015, ha registrato una contrazione della rispettiva base imprenditoriale (-1,9%), evidenziando un andamento simile a quello delle attività commerciali (-1,4%), in cui è impegnato il 20% delle aziende femminili.
Rilevante è la presenza femminile negli altri servizi (ben il 63%di queste aziende è gestito da donne), in cui trovano spazio le attività dei servizi per la persona, e in quelli di alloggio e ristorazione, entrambe caratterizzati da una tendenza positiva (rispettivamente +3,4% e +3,1%).
“In un periodo di crisi generale e generazionale – afferma Aurelia Della Torre presidente del Comitato Imprenditoria Femminile presso la Camera di commercio – guardo con positività e ottimismo alla maggior tenuta, pur di stretta misura, delle imprese femminili che sanno muoversi bene in un contesto che richiede oculatezza, equilibrio, flessibilità e coraggio. La propensione a guardare, con sempre maggiore attenzione, alle attività che erogano servizi sarà la loro carta vincente”.

La forma giuridica prelevante delle imprese femminili con sede legale in provincia di Cuneo è quella della ditta individuale (77,8%), seguita dalle società di persone (14,7%) e dalle società di capitale (6,2%).
Analizzando la dinamica esibita nel corso del 2015, si rileva come il saldo tra iscrizioni e cessazioni sia risultato positivo soprattutto per le società di capitale, che hanno registrato un tasso di natalità (6,7%) oltre due volte superiore rispetto a quello di mortalità (2,5%), e un tasso di crescita del +4,1%. Il dato conferma, dunque, anche per la componente femminile dell’imprenditoria, un orientamento ormai consolidato tra i neo-imprenditori che, per affrontare al meglio il mercato, si affidano sempre più spesso a formule organizzative più strutturate.
Il saldo tra i flussi di iscrizioni e cessazioni è positivo anche per le altre forme giuridiche, mentre tanto le imprese individuali, quanto soprattutto le società di persone hanno scontato un ridimensionamento della base imprenditoriale.