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Imprese cuneesi ancora in diminuzione


Come tradizione, i primi tre mesi dell’anno consegnano un bilancio negativo all’anagrafe delle Camere di commercio. Il sistema produttivo della provincia di Cuneo nel I trimestre 2016 ha registrato una nuova contrazione, con un numero di aziende che hanno cessato la propria attività superiore a quello delle iniziative imprenditoriali di nuova creazione.

In base ai dati del registro imprese della Camera di commercio di Cuneo, nel periodo gennaio-marzo 2016 sono nate sul territorio provinciale 1.436 imprese, oltre duecento unità in più rispetto all’analogo periodo del 2015, mentre 1.688 aziende hanno cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio), numerosità in aumento di circa 80 unità rispetto al I trimestre 2015. Il saldo del I trimestre 2016, negativo per 252 unità, appare così in miglioramento rispetto all’analogo periodo del 2015, quando le cessazioni superavano le iscrizioni di 375 unità. Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine marzo 2016 presso il registro imprese della Camera di commercio di Cuneo ammonta a 69.449 unità.

“Il calo del tessuto imprenditoriale, che come da tradizione registriamo a ogni inizio anno, tende a posizionarsi su livelli fisiologici grazie al crescente dinamismo dei neo imprenditori, che nel 2015 ha portato all’iscrizione di 1.436 nuove imprese, ma non dobbiamo sottovalutare l’incidenza ancora troppo elevata delle cessazioni, che con 1.688 chiusure aziendali ci confermano la difficoltà di sopravvivenza delle nostre imprese – sottolinea il presidente Ferruccio Dardanello – La debolezza si avverte in misura maggiore nelle imprese più piccole e meno strutturate, che rappresentano la maggioranza del nostro tessuto imprenditoriale e alle quali si rivolgono prioritariamente i progetti e le iniziative che come Camera di commercio promuoviamo, in collaborazione con il sistema camerale regionale e nazionale, per l’accompagnamento all’avvio di impresa, a sostegno del credito, dell’internazionalizzazione e della digitalizzazione”.
Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,36%, segnando un lieve miglioramento rispetto al I trimestre dello scorso anno (-0,54%). L’intensità della contrazione della base imprenditoriale cuneese appare più contenuta di quella rilevata a livello regionale (-0,48%), ma più intensa di quella italiana (-0,21%).
Tra le forme giuridiche, l’unico segmento che vede aumentare la propria base imprenditoriale è quello delle società di capitale, che mette a segno un tasso di crescita dello 0,80%, pur rappresentando ancora una quota minoritaria della totalità delle aziende con sede legale sul territorio provinciale. Le ditte individuali (-0,61%), insieme alle altre forme (-0,61%), sono, invece, le categorie più penalizzate.
L’unico comparto di attività che registra uno sviluppo della rispettiva base imprenditoriale è quello degli altri servizi (+0,13%), all’interno del quale si ritrovano le attività dei trasporti, informazione, comunicazione, le attività finanziarie, assicurative e, più in generale, i servizi di supporto alle imprese e quelli rivolti alle persone. Le costruzioni (-1,24%) e l’industria in senso stretto (-1,07%) sono, invece, i due settori che soffrono le contrazioni più intense.