Sezioni


Il tartufo nero della valle Grana


Negli scorsi giorni, presso la sede di Confagricoltura a Cuneo, il presidente dell’Associazione tartuficoltori della Valle Grana, Franco Viano, il segretario dell’associazione, Fabrizio Ellena, e il sindaco di Montemale, Oscar Virano, hanno incontrato l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, alla presenza del direttore dell’organizzazione agricola, Roberto Abellonio.
Durante la riunione è stato fatto il punto sulla coltivazione del tartufo nero pregiato in Valle Grana e, in particolare, si è discusso del regime fiscale a cui questo prodotto, considerato ‘non agricolo’, è sottoposto.
“Siamo penalizzati, ad esempio, dall’Iva al 21%, invece del 4% – ha detto Franco Viano –, quindi occorre a nostro parere rivedere l’attuale catalogazione, in quanto è dimostrato che il tartufo nero, a differenza del bianco, è coltivabile al pari di altre colture e ortaggi”.
Dalla cura del terreno, alla scelta oculata delle piante micorizzate da mettere a dimora, alla loro gestione agronomica attraverso sistemi di irrigazione a microaspersione e coperture di cippato e foglie per proteggere i tartufi dal gelo invernale, tutto infatti dev’essere seguito nel migliore dei modi se si vuole che la raccolta, nel periodo che va dal 15 dicembre al 15 marzo, sia buona.
“Il tartufo nero sta suscitando un concreto e crescente interesse in tutta la Valla Grana e non solo – ha dichiarato Roberto Abellonio, direttore della Confagricoltura di Cuneo -, dimostrando da un lato di essere un prodotto in grado di produrre reddito per le aziende agricole che lo coltivano e, dall’altro, di rappresentare una fonte di sviluppo per il territorio montano”.
Di sicuro interesse, infine, è il progetto presentato dai rappresentanti della valle di un’associazione fondiaria, per una gestione unitaria dei terreni in zone marginali e montane. Sulla questione seguiranno presto nuovi incontri.