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Caccia, il Tar dà ragione alla Regione Piemonte, quasi su tutto. Ora si attende la legge


Il Tar ha dato ragione alla Regione Piemonte in materia di caccia in due dei tre ricorsi presentati da Federcaccia su altrettanti punti della delibera di Giunta che ridisegnava l’impianto della gestione della caccia in Piemonte.

Il Tar ha considerato legittima la razionalizzazione degli enti territoriali di gestione della caccia, 38 tra ATC (ambiti territoriali di caccia) e CA (Comparti alpini). La  Regione aveva accorpato i comitati di gestione in 22, dimezzando il numero dei partecipanti e istituendo un unico collegio dei revisori di conti. “Una vera e propria rivoluzione nella governance della caccia piemontese, osteggiata da Federcaccia e ora convalidata dalla sentenza del Tar che ci ha dato ragione”, commenta l’assessore regionale Giorgio Ferrero.

Anche sulla rappresentatività delle 4 categorie presenti nei comitati di gestione (cacciatori, agricoltori, enti locali e ambientalisti) il Tar ha bocciato il ricorso di Federcaccia, riconoscendo la legittimità della delibera. In sostanza, la delibera prevedeva che non potessero esserci sconfinamenti tra le 4 categorie, cioè ad esempio non potesse essere eletto tra gli agricoltori un cacciatore, o tra gli agricoltori un sindaco, o tra gli ambientalisti un cacciatore. “Una norma di buonsenso, per garantire l’equilibrio della rappresentanza delle parti nei comitati di gestione”, evidenzia Ferrero. In passato invece gli sconfinamenti avvenivano frequentemente, permettendo a una categoria di avere il sopravvento sulle altre, giocando di fatto “tutte le parti in commedia”.

Il Tar ha invece dato ragione a Federcaccia su un punto: il quorum necessario a una organizzazione per conquistare più di un posto nel comitato di gestione in rappresentanza della sua categoria. Il Tar ha considerato quello fissato dalla delibera troppo alto e ha dato indicazioni sulla modifica.

“Complessivamente mi pare che la sentenza del Tar confermi e rafforzi l’impianto del rinnovamento portato dalla Giunta regionale nel mondo della caccia – commenta Giorgio Ferrero -; un rinnovamento fatto non per avvantaggiare questa o quella categoria, ma per costruire una normativa più moderna, al passo con i tempi e i cambiamenti di sensibilità e di esigenze oggi presenti in Piemonte. Spero che l’azione intrapresa dalla Giunta possa presto concretizzarsi nella nuova legge sulla caccia, di cui è vicino l’approdo in aula per la discussione e il voto finale”.