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“Il Sistri? E’ il simbolo dell’inefficienza italiana”


“Ma se in tutti questi anni il Sistri non è riuscito a diventare pienamente operativo un motivo ci sarà, o no? Secondo me più di uno. Credo che bisognerebbe ammettere di aver costruito un sistema inapplicabile, quindi da abrogare o perlomeno migliorare l’attuale rendendo la tracciabilità dei rifiuti più efficiente, economica e semplice. È il simbolo di un’Italia burocratica e inefficiente. Per colpa di pochi che utilizzano i rifiuti per farne un business dobbiamo continuamente cambiare tutto. Noi non ci stiamo”.
Così il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio, a pochi giorni dalla scadenza per l’operatività del 3 marzo 2014 per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, torna ad interrogarsi sull’opportunità di continuare a mantenere in piedi il Sistri, criticando duramente questo sistema.
E lo fa alla luce dell’approvazione da parte della Camera dei Deputati, nell’ambito del decreto legge 150/13 “milleproroghe”, di un emendamento che proroga dal 1 agosto 2014 al 31 dicembre 2014 della vigenza degli articoli 188, 189, 190 e 193 del D.Lgs. 152/2006 nel testo previgente al D.Lgs 205/2010 e delle relative sanzioni e contestualmente l’inapplicabilità fino alla nuova scadenza delle sanzioni relative alla disciplina Sistri. Il testo come approvato passa ora al Senato per la definita approvazione entro il 28 febbraio 2014. Questo ulteriore rinvio arriva dopo la lettera inviata al ministro dell’Ambiente in cui tornava a chiedere nuovamente una drastica semplificazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti (Sistri).
Confagricoltura, in continuità di lavoro svolto fino ad oggi, ha continuato a promuovere una serie di iniziative con l’obiettivo di ripristinare l’esonero dalla disciplina Sistri per le imprese agricole che producono in modo saltuario e occasionale rifiuti pericolosi in una quantità fino a 300 kg l’anno e valorizzando l’attuale sistema di gestione della tracciabilità dei rifiuti per il settore agricolo svolta tramite gli Accordi di programma stipulati a livello locale e la gestione tramite i circuiti organizzati di raccolta.

(nella foto: Roberto Abellonio)