Il settore avicolo resiste alla crisi
della nostra zootecnia. I dati relativi al 2013 parlano infatti di una produzione di 1,25
milioni di tonnellate, appena uno 0,2% in meno rispetto al 2012, mentre il fatturato
ha raggiunto la significativa cifra di 5,7 miliardi di euro. La situazione in Piemonte
Tiene la produzione di carni avicole in Italia che si conferma come uno dei settori chiave della nostra zootecnia. I dati relativi al 2013 parlano infatti di una produzione di 1,25 milioni di tonnellate, appena uno 0,2% in meno rispetto al 2012, mentre il fatturato ha raggiunto la significativa cifra di 5,7 miliardi di euro.
Più in dettaglio, la modesta flessione del settore è quasi del tutto attribuibile al solo settore della carne di tacchino, mentre la produzione di carne di pollo è al contrario aumentata dello 0,3%.
Bene anche i consumi, in crescita (+1,3%) per le carni di pollo a confermare la valenza anticiclica del settore, che a fronte della crisi ha visto aumentare negli ultimi dieci anni i consumi di quasi il 20%. Il comparto avicolo nazionale si caratterizza per l’autosufficienza delle produzioni, con punte del 116% nell’allevamento dei tacchini.
I numeri del settore in Piemonte sono indicativi: 450 aziende circa di cui: 300 aziende da carne per circa 7,5 milioni di capi (soprattutto broiler ma anche tacchini, ecc.) con una produzione stimata (partendo da una stima di 3 kg/capo) di 22.500 tonnellate; 130 aziende produzione uova per circa 2,6 milioni di capi per una produzione annuale di (partendo da una stima 320 uova/capo a ciclo) 832 milioni di uova prodotte.