Sezioni


Il regolamento forestale non piace ai boscaioli


“Il 1° settembre entreranno in vigore le modifiche al regolamento per la gestione del patrimonio forestale piemontese, uno strumento che – dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo della montagna, Alberto Valmaggia – vuole migliorare gli aspetti di sostenibilità ambientale ed economica, di efficienza e di mantenimento della biodiversità legati a questo importantissimo comparto produttivo”.
Critico il commento dell’AREB. Dichiara il segretario Sandro Paoli: “Le nuove norme forestali sono state fortemente contestate dalle organizzazioni di categoria (agricole, artigiane e cooperative) in una lettera inviata all’assessore Valmaggia, con la quale si è evidenziato il rammarico per aver visto respinte le proposte di semplificazione formulate dalle stesse rilevando che questa ennesima versione del Regolamento Forestale è il frutto di proposte degli uffici regionali, degli Istituti pararegionali e delle organizzazioni ambientaliste, attori che non vivono direttamente di economia forestale se non a parole, e che non hanno alcun interesse nelle prospettive di uno sviluppo socioeconomico sostenibile del settore forestale…. Si tratta di scelte politiche con cui le nostre imprese dovranno fare i conti nei prossimi anni, scelte che lasciano poco spazio allo sviluppo ed alle prospettive del settore, che comporteranno un ulteriore aggravio economico e normativo. Alcuni esempi: il tecnico dovrà essere sempre presente per assegnare anche le piante morte e quelle con cm. 20 di diametro; le piante d’alto fusto nel bosco misto non potranno più essere tagliate tutto l’anno ma solo contemporaneamente al ceduo; viene innalzata la quota di copertura da rilasciare nei cedui invecchiati di faggio dal 40% al 50% limitando quindi il prelievo; idem nei tagli intercalari; il prelievo nelle fustaie disetanee non potrà superare il 40% della massa presente; le vie di esbosco dovranno essere autorizzate se l’altezza della scarpata supererà il metro; sono stati modificati i criteri di calcolo delle sanzioni che tendenzialmente portano ad un inasprimento delle stesse; è stato re-introdotto l’obbligo di rilasciare almeno una pianta morta e la pianta di maggiori dimensioni ogni 5000 mq o sua frazione, per tutti i tipi di intervento. Attualmente tale rilascio riguardava solo le aree ricadenti nella rete natura 2000”.