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Il reddito agricolo continua a peggiorare


L’agricoltura italiana nel 2016 ha registrato un calo nei redditi del 7,7%, quasi 6 punti in più rispetto alla media Ue (-2%). Lo evidenziano le ultime analisi Eurostat diffuse a fine dicembre.

L’agricoltura italiana non va bene e i redditi agricoli sono peggiorati negli ultimi anni. A dirlo sono, oltre ad Eurostat, anche i diretti interessati in un sondaggio svolto negli ultimi mesi dal settimanale L’Informatore Agrario che ha raccolto i pareri di un campione di circa 500 agricoltori.

Il giudizio è netto e il malcontento raggiunge il 91,2% degli intervistati che non concordano con i toni bucolici e l’ottimismo delle dichiarazioni di politici e mass media, i quali sostengono che l’agricoltura va bene, che offre opportunità di reddito, che crea occupazione e che detiene il primato nelle esportazioni.

In alcuni settori dal cerealicolo al caseario a quello degli allevamenti, la situazione è oramai al limite della sostenibilità. Una causa non secondaria delle basse quotazioni dei prodotti agricoli, all’origini del calo della redditività dell’agricoltura italiana, sta nei rapporti squilibrati del settore agricolo con l’industria di trasformazione e la grande distribuzione organizzata.

Fatto 100 il prezzo finale di un bene prodotto in agricoltura, al suo produttore va una percentuale che oscilla tra il 14% e il 18%, al distributore circa il 25% mentre il resto va al commerciante. Sono dati che parlano da soli. A ciò si sommano i problemi antichi e mai risolti in maniera soddisfacente quali il carico di imposte, tasse, accise ed oneri contributivi, l’eccesso di burocrazia e le difficoltà di accesso al credito.

L’agricoltura è un settore vitale, che può dare un grosso contributo a far uscire l’Italia dalla crisi, a patto che sia posta nelle condizioni di farlo. Dall’Europa, dal nostro Governo, dal Parlamento e dalla Istituzioni regionali ci attendiamo provvedimenti e risorse per la crescita ed il rilancio del settore.

Lodovico Actis Perinetto
presidente Cia Piemonte