Sezioni


Il prezzo dei suini continua a precipitare


Sembra che non ci sia futuro per gli allevamenti suinicoli italiani: a febbraio scorso i prezzi dei suini da macello hanno perso rispetto al mese precedente il 7,2%, arrivando a toccare 1,40 euro/Kg, con la redditività calata il 6%.
Lo denuncia la Cia-Confederazione italiana agricoltori, nel sottolineare che per evitare la chiusura degli allevamenti occorre rispondere ai problemi che gravano sugli allevatori alle prese non solo con il calo dei prezzi, ma anche con elevati costi produttivi, burocratici e contributivi, un credito concesso con il contagocce e una sleale concorrenza estera che da tempo pone sotto assedio il prodotto made in Italy.
Secondo la Cia si tratta di una vera invasione, con 3 prosciutti su 4 che sono esteri ma spacciati per italiani, con nomi di fantasia per confondere il consumatore. La concorrenza dei prodotti stranieri, di minore qualità ma fortemente competitivi nei prezzi di produzione, ha raggiunto ormai livelli record: l’Italia importa oltre il 40% del proprio fabbisogno di carne suina, ricorda la Cia, anche perché manca qualsiasi sistema obbligatorio di indicazione della provenienza.
Da qui l’esigenza di avere l’etichettatura d’origine, solo così, con l’accordo di tutte le parti della filiera, dalla stalla alla distribuzione, sarà possibile difendere e valorizzare tutta la produzione suinicola tipica e di grande qualità.