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Il porro è salute e Cervere lo dimostra


Sì, il porro è salute. Questa la vera conclusione, non scontata, venuta dal convengo che si è tenuto domenica 22 novembre 2015 nel salone parrocchiale Giovanni Paolo II di Cervere, organizzato dal Consorzio per la tutela e valorizzazione del porro di Cervere in collaborazione con Alice Cuneo Onlus, associazione per la lotta all’ictus cerebrale. Un tavolo di medici e di esperti per un confronto pubblico, scientifico e divulgativo, a cui hanno partecipato Emilio Luda, presidente di Alice Federazione Piemonte, già direttore della Neurologia all’ospedale di Rivoli e Pinerolo, Anna Demagistris nutrizionista responsabile della struttura di Nutrizione clinica all’ospedale Mauriziano di Torino, Alessandro Gaetini, professore emerito, già direttore della Chirurgia generale alle Molinette e Alessandra Conti agronomo dell’associazione Le terre dei Savoia, collaboratrice dell’Accademia europea delle essenze presso il Múses di Savigliano. A moderare il dibattito e gli interventi del pubblico, che ha gremito la sala, Laura Serafini del quotidiano La Stampa.

Il concetto di salute secondo l’Oms, Cervere modello virtuoso

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la salute è “lo stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”. Un concetto ampio, quindi, che racchiude il benessere economico di una comunità che si riflette sulle condizione fisiche degli individui. In questo il “sistema” del porro di Cervere ne è un piccolo esempio virtuoso.
Dice Giorgio Bergesio, presidente del Consorzio: “Il porro fin dall’800 ha sfamato le nostre genti, è stata una salvezza, la nostra storia. La sfida è quella di far acquistare al consumatore la stessa fiducia che noi abbiamo nel prodotto che è sano e salubre e crea effetti benefici anche sulla redditività del territorio, un modo per redistribuire una ricchezza, dare lavoro alle 41 famiglie del Consorzio e creare benessere che viene dal lavoro della terra. Un effetto del nostro impegno è il riconoscimento del Ministero – nel 2010 – del seme caratterizzante il porro di Cervere, e siamo al lavoro per ottenere la d.o.p.”.
“Per tutti questi motivi, davvero, il «porro è salute»”. A fare il controcanto il sindaco di Cervere Corrado Marchisio che ha anche ringraziato tutti gli sponsor, la Pro loco Amici di Cervere, i
produttori, le Istituzioni e i molti volontari: “Spendiamo qualcosa in più ma spendiamolo nel territorio dove viene prodotto. Quando compro il porro di Cervere compro un progetto, un’idea virtuosa fatta da teste pensanti che hanno saputo fare sistema; insieme. Il porro da solo non ha gambe e non sarebbe andato da nessuna parte.
Il successo, il benessere e la salute che ha ingenerato sono merito di un lavoro di squadra. Per questo, buon porro a tutti!”.

Porro, alleato contro le malattie

Le principali azioni benefiche del porro sul contrasto alle patologie sono legate all’abbassamento della pressione arteriosa, al controllo della glicemia e del colesterolo. Fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e quindi dell’ictus. Emilio Luda è partito da qui, dai fattori “modificabili”: obesità, fumo, sedentarietà, ipertensione, eccessivo valore di colesterolo e grassi nel sangue. Elementi su cui si può agire con lo stile di vita per abbattere il rischio dell’ictus: “Vera piaga sociale perché sordido, 2ª causa di morte nei Paesi
industrializzati e 3ª di disabilità, anche nei soggetti giovani”. Uno degli strumenti di prevenzione, e di cura, è la dieta intesa come corretta alimentazione: “In particolare l’assunzione di frutta e di verdura – ha detto Demagistris –, è dimostrato come possa ad ogni porzione aggiunta ai pasti ridurre del 6% il rischio di malattia
cardiovascolare”, e in questo il porro gioca un ruolo di prim’ordine: “Perché ha delle proprietà specifiche che lo rendono ancora più utile nel controllo delle patologie: ha molecole antinfiammatorie e antiossidanti che prevengono dalla degenerazione cancerosa delle cellule, ha sostanze antimicrobiche fondamentali per A.L.I.Ce. CUNEO ONLUS combattere le infezioni e antiaggreganti per prevenire il formarsi di coaguli che andando in circolo potrebbero essere causa di infarti ischemici. Questo per l’occlusione dei vasi sanguigni sui quali agisce anche attraverso l’abbassamento del colesterolo e dei grassi, assicurando così arterie «pulite»”.
La molecola più importante, artefice di molte virtù del porro è l’Allicina, ha spiegato Gaetini citando anche il suo libro Il medico in cucina uscito per le edizioni Minerva Medica: “Già i romani ne conoscevano indirettamente l’esistenza tanto da usarlo come farmaco, Nerone era detto il porrofago e lo usava per curarsi la voce. Il porro è parente stretto di aglio e cipolla, ma più delicato, in particolare questo di Cervere è un alleato contro l’alito cattivo ed è ricco di
fibre, fondamentali per rallentare l’assorbimento degli zuccheri e quindi previene il diabete. «Gli alimenti sono le vostre migliori medicine», diceva Bieler e Feuerbach aggiungeva che «L’uomo è ciò che mangia», per cui per vivere bene e a lungo è importante mangiare sano. Senza medicine si può vivere, ma senza mangiare no, allora compriamo prodotti di qualità come il porro di Cervere che è buono e fa bene”.

Del bene, del buono e del bello

Questo era il sottotitolo del convengo. Per dire anche la tipicità di un prodotto agricolo che porta con sé il territorio, coltura che diventa cultura come ha spiegato Alessandra Conti: “Il sistema di irrigazione localizzato e il terreno rendono il porro Cervere riconoscibile immediatamente perché tenero, dolce con una componente
fibrosa povera di cellulosa e lignina quindi piacevole. Studi di analisi sensoriale su campioni di popolazione individuano profili di gradevolezza e confermano che la tecnica colturale di un prodotto determina la sua bontà, il suo successo”. Bello inteso anche come progetto positivo di gastronomia e salute al centro di patrimoni dell’umanità Unesco, ha ricordato Giuseppe Bonatto, presidente di Alice Cuneo: “Il porro è parte fondamentale della Dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’umanità, coltivato in una valle che si
affaccia su Langhe e Roero a loro volta siti Unesco riconosciuti in tutto il mondo”.
Unesco è l’acronimo di Organizzazione delle nazioni unite per l’educazione alla scienza e alla cultura, in questo Bonatto ha voluto concludere: “È bello aver condiviso quest’esperienza col Consorzio per dire che attraverso la scienza e la cultura si genera benessere, si genera salute. Vero nostro patrimonio. Vera ricchezza”.