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Il Piemonte sul fronte delle agromafie


Il Barolo confezionato in Canada, la mortadella prodotta negli Usa dove si vende addirittura il kit per preparare il Parmigiano, ma anche il Chianti bianco svedese sono alcuni degli orrori che possono essere acquistati con il commercio on line.
E’ quanto emerge dal terzo Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare dal quale si evidenzia che nel 2014 l’incremento dell’e-commerce nel nostro Paese è stato del 17% rispetto all’anno precedente, per un volume economico pari a 13,2 miliardi di euro, con il settore agroalimentare che si colloca, forse a sorpresa, al secondo posto, tra quelli che pesano maggiormente sulle vendite online con una quota del 12%, presentato oggi a Roma.
La Coldiretti del Piemonte era presente all’appuntamento nazionale coordinato dal presidente Roberto Moncalvo con il presidente di Cuneo Marcello Gatto, il direttore regionale Antonio de Concilio, ed i direttori di Cuneo e Alessandria, Enzo Pagliano e Simone Moroni.
In Piemonte sull’argomento si svolse un convegno nel mese di novembre 2014. Titolo del convegno era “Legalità, difesa e valore aggiunto per il vero agroalimentare italiano”. Qui, dopo l’introduzione a cura del magistrato della Corte dei Conti Andrea Baldanza e vice presidente del Comitato Scientifico sull’Osservatorio per la Criminalità in Agricoltura e nell’Agroalimentare, il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo aveva aperto la discussione, che ha visto impegnati l’ assessore regionale all’ agricoltura Giorgio Ferrero in rappresentanza del presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio per la Criminalità Agricoltura e Agroalimentare Giancarlo Caselli e il generale comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute – Nas, Cosimo Piccinno. Presente anche il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello.
Dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte: “Nel convegno di Torino abbiamo avuto la piena adesione alle nostre battaglie della regione Piemonte che tramite Chiamparino e Ferrero manifestò pieno appoggio. Parimenti la presenza del presidente delle camere di commercio piemontesi nonché di Union Camere, Dardanello, ha significato la volontà del sistema camerale di combattere con Coldiretti e le altre Istituzioni una piaga della nostra economia. Se si pensa che a fronte dei 30 milioni di esportazioni dell’agroalimentare italiano altri 60 provengono dall’italian sounding e da attività illecite, è evidente che il fenomeno non è relegato a qualche Regione o in alcune parti d’Italia, ma coinvolge tutta l’economia agroalimentare del Paese generando rischi alimentari, disaffezione dei consumatori verso il vero made in italy , ma soprattutto una concorrenza sleale a tutte le imprese agricole. Ecco perché nel convegno di Torino avevamo avuto la piena adesione dei consorzi agrari Piemontesi quale momento economico organizzato che non possono operare su un mercato drogato dall’illegalità e dai faldi prodotti Dop e Igp”.