Sezioni


Il Piemonte rottama i vecchi pozzi irrigui


Il Consiglio regionale del Piemonte – nella seduta di martedì 20 settembre – ha approvato a maggioranza la proposta di deliberazione n. 173 “Disposizioni in materia di miglioramento dei pozzi irrigui e modificazione del Piano regionale di tutela delle acque del 2007”.

Si tratta in pratica di adeguare i pozzi miscelanti, ristrutturandoli in modo da non mettere in comunicazione le falde.
È un intervento – ha spiegato l’assessoreregionale all’Ambiente Alberto Valmaggia – che porterà notevoli benefici in termini ambientali, gestionali ed energetici.

La scadenza, che era fissata al 31 dicembre 2016, al momento ha ricevuto riscontri positivi per i pozzi industriali, mentre per quelli agricoli si è reso necessario un lasso di tempo maggiore.

Per chi interviene per mettersi a norma sono previste agevolazioni da parte della Direzione Agricoltura. Saranno a breve pubblicati dei bandi per erogare contributi a chi “rottama” i pozzi sostituendoli con altri funzionali e a norma, oltre ad agevolazioni per chi ne realizza di nuovi associandosi in consorzi.

Alla Direzione Ambiente sarà affidato il compito di individuare le aree ad elevata priorità ambientale di finanziamento, in quei territori dove i corpi idrici sotterranei profondi sono interessati da un rilevante scadimento qualitativo.

La proposta di deliberazione è conseguente all’approvazione della delibera con la quale la Giunta regionale proroga di cinque anni la scadenza per migliorare o sostituire i vecchi pozzi miscelanti, che mettono in comunicazione la falda superficiale, sempre più in sofferenza in tutto il Piemonte, con quella profonda, ancora in buone condizioni.

In parallelo alla Direzione Agricoltura è demandato il compito di procedere entro l’anno con i bandi di finanziamento, per i quali sono disponibili 2 milioni 250 mila euro derivanti da economie.

Sul provvedimento, in sede di Commissione insistevano una sessantina di emendamenti del gruppo M5S.
Come ha spiegato in Aula il capogruppo Paolo Mighetti, gli stessi sono stati ritirati dopo che la Giunta ha sottoscritto una proposta emendativa – approvata – che contempla precise garanzie di maggiori e restrittivi controlli nei processi autorizzativi di attività ambientali invasive per la messa in sicurezza delle falde acquifere. In fase di dibattito è anche intervenuto Antonio Ferrentino (Pd), che ha giudicato il provvedimento una grande opportunità di ammodernamento del sistema irriguo piemontese.