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Il Piemonte promette aiuti alla viticoltura eroica


La chiamano “viticoltura eroica” quella che si sviluppa su terreno a media o forte pendenza, in montagna ma non necessariamente. Una coltura che avviene ancora oggi con tecniche antiche e con la fatica dell’uomo.
Per le zone in cui viene praticata è oramai sinonimo, oltre che di reddito, di qualità, di diversità biologica, di estetica del paesaggio, di cultura della sostenibilità.
Se ne è parlato a Torino, al centro incontri della Regione Piemonte, dove l’assessorato all’agricoltura ha organizzato l’incontro dell’Arev, l’associazione delle Regioni europee vitivinicole. Erano presenti, oltre ai dirigenti dell’associazione, i rappresentanti di
Piemonte, Valle d’Aosta, Sicilia, Alsazia, Mosella, Rhone-Alpes, Sondrio, Lussemburgo, Trentino, Baden Wuttemberg, Renania-Palatinato, Champagne. Presenti anche le organizzazioni agricole piemontesi e alcuni consorzi di tutela. L’europarlamentare Mercedes Bresso, intervenuta al convegno, si è detta disponibile a farsi portavoce delle istanze emerse.
Per la valorizzazione di questo particolare tipo di viticoltura l’associazione chiede all’Unione Europea una politica specifica che tenda a valorizzarla e svilupparla, con apposite misure di aiuto, oltre a quelle più generali già presenti.
“Si può immaginare che nel PSR siano realizzate misure specifiche per questa viticoltura”, ha sostenuto l’assessore regionale Giorgio Ferrero. “che occupa un posto importante in molte regioni italiane ed europee. In Piemonte è praticata su 1450 ettari. 156 sono coltivati
al di sopra dei 500 metri con ciglionamenti e terrazzamenti quasi sempre non meccanizzabili. A operare in questo settore sono 136 aziende”.
“E’ proprio pensando al valore che hanno le nostre viti, ad esempio della Valsusa, del pinerolese, di Carema, ai sorì della Langa, solo per citarne alcune, e al ruolo che svolgono nelle loro zone, che occorre immaginare un sostegno specifico che aiuti una coltura
oggettivamente svantaggiata. Credo che su questo l’Arev possa giocare un ruolo importante a Bruxelles”.
Nel pomeriggio il convegno si è spostato nel pinerolese, dove a Pomaretto i partecipanti hanno visitato l’azienda viticola Coutandin, che produce Doc pinerolese Ramiè.