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Il Piemonte approva il codice dei fitosanitari


Dopo il Piano di Azione Nazionale (Pan) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari – un malloppo di 50 pagine e di altre 40 che compongono gli allegati – cui gli agricoltori dovranno attenersi per i prossimi cinque anni, ora è la volta della Regione ad aver predisposto un Codice per regolamentare su tutto il territorio regionale l’utilizzo in agricoltura dei prodotti fitosanitari.
Il codice è stato approvato dalla Giunta regionale su proposta degli assessori all’Ambiente, Alberto Valmaggia, e all’Agricoltura, Giorgio Ferrero.
Prima di esprimere un giudizio sul provvedimento è necessario esaminarlo a fondo, cosa che faremo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane con l’aiuto di tutte le professionalità e le competenze esistenti all’interno della nostra Organizzazione.
La finalità del codice é simile a quello del Pan: lo sviluppo dell’agricoltura sostenibile, facendo ricorso a metodi basati sull’integrazione fra pratiche colturali e mezzi chimici, biologici, biotecnici e meccanici, e adottando pratiche di gestione più rispettose dell’equilibrio agro-geologico, riducendo la dipendenza dalle sostanze chimiche.
Il concetto di sostenibilità si è ormai affermato in tutto il mondo agricolo come un obiettivo che deve essere assolutamente perseguito. Gli agricoltori nel corso degli ultimi anni hanno aumentato costantemente il loro impegno in questa direzione. Prova ne sono la diffusione dell’agricoltura biologica e soprattutto la grande diffusione dell’agricoltura integrata che sta dando risultati molto interessanti.
L’impiego razionale di agrofarmaci resta pero’ un fattore indispensabile per “curare” le colture e proteggerle da rischi e danni che potrebbero compromettere la qualità e la resa dei raccolti, con conseguenze negative per il patrimonio alimentare e la sicurezza dei consumatori. Per altro la ricerca ha fatto passi da gigante sugli agrofarmaci ed i produttori agricoli sono pienamente consapevoli che devono usarli con molta oculatezza, come dimostrano le rigorose e continuative verifiche cui l’ortofrutta italiana è sottoposta da parte del Ministero della Salute. Da tener presente, inoltre, che l’agrofarmacopea europea è stata oggetto di un grande processo di snellimento, in conseguenza ai provvedimenti di riclassificazione e revisione delle registrazioni.
Si deve fare attenzione a non aggiungere troppi oneri ingiustificati ed inutili complicazioni burocratiche a carico dei nostri agricoltori, altrimenti il sistema rischia di non reggere.

Lodovico Actis Perinetto, presidente Cia Piemonte