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Il “pacchetto latte” tra incognite e speranze


La Commissione europea ha pubblicato recentemente una relazione sullo sviluppo della situazione del mercato lattiero-caseario e sul funzionamento del «pacchetto latte» 2012, che descrive il quadro piuttosto positivo del mercato lattiero-caseario ed illustra altre considerazioni in vista della fine del sistema delle quote nel 2015.
Il cosiddetto «pacchetto latte», adottato in codecisione nel 2012, mira a rafforzare la posizione dei produttori lattiero-caseari nella filiera lattiero-casearia e a preparare il settore ad un futuro più sostenibile e orientato verso il mercato.

CONTRATTI OBBLIGATORI
Gli Stati membri hanno la possibilità di rendere obbligatori i contratti scritti tra le aziende di produzione e le aziende di trasformazione del latte. Gli allevatori possono negoziare collettivamente le condizioni contrattuali, compreso il prezzo del latte crudo, attraverso le organizzazioni di produttori. Il pacchetto consente inoltre un maggiore dialogo tra i diversi attori della filiera lattiero-casearia e permette agli Stati membri di applicare norme per regolamentare la fornitura di formaggi certificati DOP e IGP.

OP DEL LATTE
Le misure necessarie per realizzare effettivamente le possibilità del “pacchetto latte”, come la creazione di OP e l’organizzazione di negoziati collettivi, richiedono tempo e un forte dinamismo da parte degli allevatori stessi.
E’ stato inoltre avviato un Osservatorio del mercato europeo del latte, per garantire una maggiore trasparenza ed una più efficace analisi del mercato e per supportare gli operatori economici nelle loro decisioni commerciali.

I DUBBI SUL POST-QUOTE
Nonostante una prospettiva ampiamente positiva per i mercati mondiali di prodotti lattiero-caseari, emergono alcuni dubbi che sono stati espressi circa la capacità del quadro normativo dell’Unione europea.
Il dibattito per rispondere a tali preoccupazioni è continuato in Commissione. Nessuna proposta concreta è emersa per lo scenario post-quote per il momento. La Commissione si è limitata ad analizzare, traendone un quadro positivo, il mercato lattiero-caseario ed a constatare come serva ancora tempo per valutare le ricadute dell’applicazione del “pacchetto latte” del 2012.

TOCCA ALL’ITALIA
E anche in sede di Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura, il 16 giugno scorso, si è registrata sostanzialmente una posizione di stallo, sia per l’immediato (non ha trovato il necessario sostegno la richiesta di alcuni paesi, Austria e Germania in testa, di ottenere un aumento del tenore di grassi prima della fine delle quote), sia per il futuro, a causa del mancato accordo dei ministri su un documento di conclusioni che tracciasse la strada per il futuro dopo la fine del sistema delle quote. La palla passa ora alla Presidenza Italiana.

(Fonte: Confagricoltura)